Albiol, l’immagine del disastro della fase difensiva

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VITTORIO RAIO

Pochi minuti di follia vanificano quanto di buono il Napoli aveva saputo fare e costruire in precedenza. Follia intesa come i soliti errori di Albiol. La verità è che la difesa manifesta gli stessi difetti della gestione Benitez. Non appena il reparto offensivo non riesce più ad esprimere il proprio ottimo potenziale; non appena si abbassa il baricentro della squadra; non appena cala la condizione fisica e il fiato viene a mancare, centrocampo e difesa vanno in sofferenza, in totale e manifesta sofferenza. Il Napoli non può durare un tempo e poco meno di sessanta minuti. Colpa dell’afa, del caldo? Vero, ma anche gli avversari giocano nello stesso clima. Dunque, all’aspetto fisico va aggiunto quello tecnico-tattico della fase difensiva a tratti avvilente (come negli ultimi due anni) per limiti e colpe di centrocampo e difesa ed anche dei singoli, come Albiol ridicolizzato ieri da Eder dopo il macroscopico errore in chiusura della scorsa stagione contro Klose.

Errori visti con Benitez (39 gol subiti in campionato nel primo anno di Rafa, 54 nel secondo), errori che stanno riaffiorando con Sarri. Quattro reti incassate in due partite sono troppi per una formazione con ambizioni di alta classifica. Purtroppo, De Laurentiis ha ricevuto vari no da parte di calciatori invitati a vestire la maglia del Napoli: Rugani, Romagnoli, Maksimovic… Per ragioni diverse e non tutte legate all’aspetto economico. Dunque, restano poche ore prima della chiusura del calciomercato. Poi, l’allenatore dovrà fare di necessità virtù e sfruttare il potenziale a disposizione visibilmente carente, ma da anni, per qualità e per quantità nella fase difensiva. E si rimpiange un “sempregiovane” Cannavaro che con il Sassuolo sta facendo ottime cose.