Altra figuraccia a 10.000 euro al giorno

517

Classifica della serie A dopo tre giornate di campionato.
1) Roma  9
2) Juventus 9
3) Verona 7
4) Milan 6
5) Udinese 6
6) Inter 5
7) Sampdoria 5
8) Atalanta 4
9) Genoa 4
10) Fiorentina 4
11) Cesena 4
12) Lazio 3
13) Parma 3
14) Chievo 3
15) Napoli 3
16) Palermo 2
17) Sassuolo 2
18) Cagliari 1
19) Empoli 1
20) Torino 1
Classifica degli stipendi annuali in milioni di euro al netto delle tasse degli allenatori della serie A (da La Gazzetta dello Sport )

1) Benitez    3,5
2) Mazzarri 3,3
3) Garcia   2,8
4) Allegri   2,4
5) Inzaghi 1,5
6) Montella 1,4
7) Mihajlovic  1,2
8)  Colantuono 0.9
9) Gasperini 0,8
10) Ventura 0,8
11) Stramaccioni 0,8
12) Di Francesco 0,7
13) Donadoni 0,7
14) Iachini 0,7
15) Mandorlini 0,65
16) Pioli 0,6
17) Zeman 0,5
18) Bisoli 0,4
19) Corini 0,4
20) Sarri  0,3
Due classifiche e si nota che l’allenatore più pagato del campionato italiano (guadagna quasi 10.000 euro al giorno!) va in giro sommando brutte figure, facendosi mettere sotto lui e il Napoli da colleghi che hanno ingaggi nettamente inferiori. E’ una teoria non condivisibile? Posso essere d’accordo, ma è una teoria non mia, ma che è stata tirata in ballo prima da Mazzarri e poi dallo stesso Benitez quando c’era da identificare il valore dell’organico delle squadre e da individuare le rispettive aspirazioni in campionato e Coppe.
Considerando quanto ha fatto sinora Benitez (ed anche quanto non ha fatto con la Roma e la Juve già a più 6), considerando che ha puntualizzato “Io non ho mai parlato di scudetto” (dimenticando che lo aveva fatto nella stagione precedente ; che ha definito “fantastico” il mercato del Napoli; che non è stato… carino con De Laurentiis che a Dimaro disse “Lotteremo sino in fondo per lo scudetto”), ritengo che il grande Rafa dovrebbe iniziare a sedersi spontaneamente sul banco degli imputati e non a gettare la croce addosso una volta agli attaccanti, una volta ai giornalisti, un’altra ancora ai tifosi. Si segga dinanzi ad uno specchio e si faccia qualche domanda sulla bontà e sull’intelligenza professionale di scelte, decisioni e dichiarazioni. Da quando è sulla panchina del Napoli ha perso ben 31 punti quando ha affrontato con il Napoli le squadre medio-piccole. Ieri, a Sky, Giancarlo Marocchi, ex calciatore ed oggi apprezzato opinionista, ha osservato: “Spetta all’allenatore dare qualcosina in più alla squadra, altrimenti si dà la colpa a De Laurentiis ed è la fine di un’altra annata”.
Al di là del mercato del Napoli, e lo sottolineo ancora una volta avendolo detto almeno in dieci occasioni, il Napoli attuale è nettamente superiore a Bilbao, Genoa, Chievo e Udinese. E il Napoli si ritrova fuori dalla Champions e quindicesimo in campionato. E la colpa sarebbe di De Laurentiis? Ma siamo seri. De Laurentiis ha ingaggiato uno dei migliori allenatori del mondo, lo paga profumatamente, avrebbe voluto prolungargli il contratto per altri due anni a cifre ancora superiori, invece si è visto rispondere dal faccione di Rafa che era meglio rinviare. Risposta fornita già alla fine della scorsa stagione, prima dell’insolita (sic!) idea di Benitez di prendersi altri giorni di ferie alla vigilia di Napoli-Chievo, con il Napoli che stava vivendo un periodo delicato, dimostrando una mancanza di rispetto verso tutti. Non bastasse, ha detto che uscire dalla Champions non sarebbe stata una tragedia, che perdere la prima al San Paolo non è stato un dramma. Infine, a Udine ha fatto un turn over folle, ha schierato gente come Britos che, calcisticamente parlando, è imprensentabile nel Napoli, altri che sono fuori condizione, Higuain fuori ruolo, ha messo in campo coppie inedite e ha lasciato fuori molti titolarissimi. Ma a quale gioco sta giocando il signor Benitez?
Se pensa di aver fatto il suo tempo a Napoli, se pensa che qui non c’è futuro, se non ne può più, si ricordi che anche in Italia esistono le dimissioni. Nessuno l’accuserà di aver fatto lo… Schettino, di aver abbandonato la nave. Sarebbe un gesto di grande dignità, una dimostrazione che ama il lavoro, Napoli e il Napoli, che non è legato al dio denaro, che non aspetta di essere licenziato. A Napoli ricordiamo ancora con profonda ammirazione e con immensa stima il gesto di Carletto Mazzone: si dimise, non lucrò.