La lezione dell’Olanda, la favola della Costa Rica

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Il Mondiale in Brasile prosegue e continua ad emettere sentenze anche amarissime, ma rivela anche fenomeni piacevoli, da prendere ad esempio come la lezione che l’Olanda ha dato a tutti e come la favola della Costa Rica che riempie di orgoglio e di gioia il cuore dei propri tifosi e fa sapere al mondo che nel gioco del calcio si può vincere anche senza avere Messi, Neymar o Ronaldo.

La Costa Rica, dopo aver eliminato anche la Grecia ai rigori, è approdata ai quarti dove affronterà l’Olanda. Capitata nel girone D, nel “gruppo della morte” con tutte antagoniste che avevano già vinto almeno un titolo mondiale, non si è arresa. Né prima di giocare, né quando ha affrontato gli avversari. Ha battuto l’Uruguay e l’Italia, ha pareggiato con l’Inghilterra, ovvero il minimo indispensabile per la qualificazione, per centrare il primo posto.

All’insegna del “niente è impossibile”, che basta crederci e impegnarsi al massimo, i “Ticos” del colombiano Jorge Luis Pinto sono arrivati dove in pochi pensavano di arrivare. Vincendo, sia pure ai rigori contro la Grcia, e giocando anche un calcio a tratti piacevole, quanto redditizio. E la favola continua perché la Costa Rica si sente in grado di andare avanti, ci crede e non vuole smettere di sognare e di regalare soddisfazioni. Per riscrivere la storia del calcio in Costa Rica.

L’Olanda certamente non è la migliore Olanda di sempre. Non è la Nazionale di Krol, di Neeskens, di Cruijff, ma gioca, vince e va avanti sperando, quando magari nessuno se l’aspetta, di far meglio di quelle formazioni che centrarono, ma persero ben tre finali dei Mondiali: 1974,1978 e 2010. Contro il Messico sembrava che la Nazionale oranje fosse fuori, invece la caparbietà di Robben l’ha rimessa in gioco e  un rigore di Huntelaar (il bomber che Pierpaolo Marino stava per portare al Napoli) l’hanno mandata avanti nella manifestazione. Così Costa Rica e Olanda si giocheranno tutto nel quarto a Salvador. Vinca il migliore. In Italia, comunque, ci sarà chi avrà qualcosa da imparare: la professionalità e la caparbietà dei senatori dell’Olanda, la voglia matta e l’intraprendenza dei “Ticos” .