Una vittoria fondamentale, ma c’è tanto da riflettere

312

La vittoria in extremis del Napoli a Marassi induce a fare più di una riflessione.
Innanzitutto l’importanza del risultato. Avesse pareggiato o addirittura perso, pensate quale sarebbe stata la vita di Benitez e dei suoi calciatori per due settimane. E’ stato un successo fondamentale per riacquistare autostima, per tranquillizzare in parte la tifoseria, per poter preparare più serenamente l’incontro con il Chievo.
Ciò premesso, va detto che la vittoria è stata conquistata quando il Genoa è scoppiato, quando dopo un primo tempo a ritmo forsennato e dopo un avvio di ripresa giocato a ritmo sostenuto, la squadra di Gasperini ha abbassato il baricentro, è apparsa in seria difficoltà. Fisica, tecnica e tattica. Fisica perché non ne aveva più; tecnica in quanto individualmente i rossoblù sono inferiori ai calciatori di Benitez; tattica perché una volta che il Genoa ha arretrato il baricentro, la maggiore qualità del Napoli ha fatto sì che Perin corresse più di un pericolo.
Dunque, viva il Napoli, viva il Napoli ed ancora viva il Napoli. E viva la fondamentale vittoria. Sarebbe, però, un gravissimo errore non far tesoro di quanto è accaduto a Bilbao e a Genova. Il Napoli va in affanno, mentale e fisico quando viene aggredito, quando gli avversari non gli consentono di fare gioco, quando gli chiudono le fasce, quando non fanno arrivare palloni a Higuain, quando a centrocampo sono loro a comandare, quando il pressing asfissiante crea problemi seri. La fase difensiva è sempre carente. Benitez dovrà lavorare non poco su questi temi, considerando anche che dovrà far ambientare i nuovi e dovrà riflettere non poco prima di mandare in campo nuovamente Britos.
Benitez, gasato dal successo colto in extremis, ha spolverato il meglio del suo repertorio dialettico per confrontarsi con Mauro e Tardelli nel post-gara televisivo.
“Ma non eravamo una squadra da B? Sembrava che la Juventus o la Roma avessero già vinto lo scudetto…”, “Può capitare di perdere contro il Bilbao”, sono due frasi del tecnico. Nessuno ha pensato che il Napoli fosse o è una squadra da B: 1) solo un anno fa è arrivato terzo in campionato, ha vinto la Coppa Italia ed è uscito per un gol dalla Champions; 2) se gli è stata imputata la mancata qualificazione in Champions dopo aver perso contro il Bilbao, inferiore al Napoli, significa che comunque c’era e c’è grande considerazione per il Napoli. Cosa si aspettava che fossero rose e fiori dopo l’uscita dalla Champions? Probabilmente solo per lui non è stata una tragedia. Dunque, c’è da prendere atto dei difetti congeniti della squadra e di quelli derivanti da scelte tecniche e da frasi avventate.
Se nel primo tempo, con una squadra schierata con intenzioni e uomini offensivi, il Napoli è stato costretto soprattutto a difendersi, come a Bilbao, se il migliore è risultato essere il portiere, c’è almeno da porsi una domanda: cosa non va? Il Napoli continua a concedere tante occasioni agli avversari, continua a patire il pressing alto e asfissiante, continua a non sapere reagire, continua a soffrire a centrocampo e sulle palle alte in area, troppo spesso ha il baricentro basso. Si dirà: ma esistono anche gli avversari. Giusto, ma un Napoli che vuole puntare molto in alto non può limitarsi a tirare in porta una sola volta nel primo tempo: lo splendido gol di Callejon dopo il magnifico assist di Higuain. Il Napoli non può aspettare che gli avversari calino o scoppino per reagire, per fare gioco, per creare varie palle-gol. Non a caso Marocchi a Sky ha osservato: “Quando la partita si fa dura, vari azzurri tendono a sparire”.
Infine, un’altra riflessione sulle reazioni di Insigne con il Bilbao e di Callejon a Genova quando sono stati sostituiti. Un errore gravissimo quello dei due attaccanti. A nulla vale fare capannello prima della gara se poi alla prima sostituzione si lanciano bottigliette: è una mancanza di rispetto per l’allenatore e sopratttto per i compagni che stanno in panchina, che non sono partiti titolari. Nessuno deve sentirsi insostituibile. Altrimenti quel capannello prepartita è solo una scena buona per i fotografi e per gli operatori tv.