Tre gare per urlare “Champions”

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VITTORIO RAIO

Se Roma-Napoli fosse finita 1-3 anche il più accanito tifoso giallorosso non avrebbe avuto alcunché da ridire. Ottima la partita del Napoli, sopratutto il secondo tempo dominato in lungo e in largo. Tecnicamente, tatticamente, agonisticamente, territorialmente. La Roma sembrava spenta, quasi rassegnata a portar via il pareggio (nonostante l’obiettivo iniziale: il successo) per tenere a debita distanza l’Inter.
Avrebbe potuto vincere e ha perso, il Napoli. E da ieri sera a Napoli i termini e le riflessioni più gettonati sono danno; beffa; errori; aprile da dimenticare; rimpianti; ora cosa accadrà?
Il Napoli dovrà necessariamente vincere le restanti tre gare contro squadre guidate da tre ex: Reja, Ventura e Stellone. Dovrà necessariamente vincerle altrimenti rischierà di perdere in chiusura di torneo la Champions diretta e sarebbe un danno enorme non solo economico.
All’Olimpico gli azzurri hanno sbagliato poco, ma è stato sufficiente per perdere l’incontro. In avvio è stato concesso a Salah di battere a rete su rinvio di testa di Ghoulam; poi, c’è stato un passaggio sbagliato di Hamsik (non ha potuto brindare alla 400ma presenza nel Napoli); infine, quando nel finale è stato consentito a Nainggolan, senza che nessuno lo ostacolasse seriamente, di battere a rete dalla sua posizione preferita.
Il Napoli, soprattutto nella ripresa, ha dominato. La Roma fungeva da sparring partner. Basterà ricordare che il migliore della Roma è stato il portiere per comprendere il tipo di gara. Se pensiamo che al 41′ il Napoli ha avuto l’ennesima occasione per segnare con David Lopez (dopo quelle con Higuain e Hamsik), ci si renderà conto di come e quanto il Napoli abbia banalmente gettato al vento almeno un punto.
Dominio assoluto nella ripresa, poi a due-tre minuti dal termine anche il Napoli è apparso accontentarsi del pareggio. Si è spenta la luce. Il Napoli ha arretrato il baricentro, ha iniziato a far giocare la Roma che è uscita dalla propria metà campo e ha imbastito qualche azione. Grazie ad un inesauribile Totti, ha confezionato la palla-gol che ha regalato alla Roma tre punti e la speranza di superare il Napoli nella lotta per il primo posto che conta dopo quello della Juventus.
Vero, il Napoli in avvio di campionato era partito senza avere i favori del pronostico. Juventus e Roma, almeno, sembravano di un altro pianeta. Poi, grazie agli insegnamenti e alle idee non solo legate al calcio di Sarri, il Napoli ha giocato molto bene, ha espresso trame tra le più spettacolari, ha occupato posizioni di prestigio in classifica, ha fatto sognare, ha Higuain capocannoniere. Ora, perdere il secondo posto sarebbe davvero un grave peccato. Ritengo che giocando con la stessa determinazione espressa ieri a Roma, potendo contare su due incontri al San Paolo (guai a pensare che gli avversari non avranno più stimoli per diversi motivi), il Napoli riuscirà a classificarsi secondo e a far sì che il San Paolo torni a urlare “Champions”.

Forza Genoa!

Lunedì prossimo si giocheranno Genoa-Roma alle 19 e Napoli-Atalanta alle 21. Da Napoli parte un fortissimo “Forza Genoa!!!”.

Irrati vede, Tagliavento no: che strano!

Come mai Irrati vide il tocco di piede di Higuain (di spalle) su Felipe in Udinese-Napoli e Tagliavento non ha visto quello molto più evidente di Dybala su Borja Valero in Fiorentina-Juventus? Il solito caso fortuito a favore della Juventus? Guarda un po’ che c… ha la Vecchia Signora!

I fronte contro fronte di Rizzoli

Perché Rizzoli continua a consentire ai calciatori (dopo Bonucci, Keita della Lazio) quei fronte contro fronte che sanno di minaccia? Non l’ho mai ritenuto il miglior arbitro italiano: uno che si becca tre vaffa da Totti nel 2008 in Udinese-Roma, evidenzia una totale mancanza di personalità. E ha diretto una finale di un Mondiale e andrà agli Europei. Guarda un po’ che c… ha l’arbitro di Bologna.

Premiare anche Mazzoleni e Tagliavento

Infine, una domanda: non c’è una manifestazione dove mandare Mazzoleni e Tagliavento? Vanno premiati per questa ennesima ottima stagione. Come Rizzoli.