Ancelotti: “Non ci saranno Insigne, Ounas e Luperto. Priorità all’Udinese, non penseremo alla Champions”

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Carlo Ancelotti parla alla vigilia della sfida con l’Udinese.

Nel preparare la sfida di domani ci potrebbe essere anche il condizionamento del pensiero di Parigi in Champions?

“No. Vogliamo ricominciare nella migliore maniera e quindi daremo massima priorità alla gara di Udine. Vogliamo allungare la striscia positiva che abbiamo ottenuto sinora. Quindi non staremo qui a fare calcoli e saremo con la testa pienamente al match di domani che è molto impegnativo”.

Quali insidie si aspetta?

“Le insidie sono solo nel non riuscire magari ad esprimere le nostre potenzialità a pieno. Perché se riusciamo a farlo e se riusciamo a giocare al massimo della nostra espressione è più facile che vinciamo rispetto ad altri risultati”.

Ci sarà ancora turnover?

“Intanto vi dico che non ci saranno Luperto, Ounas e Insigne. Lorenzo non ha grossi problemi però lo terremo qui, non partirà e si rimetterà in sesto per mercoledì. Per quanto riguarda le scelte considererò anche gli impegni dei nazionali e chi è rientrato prima e chi dopo. Certamente chi è rimasto qua si è allenato bene e potrebbe essere favorito a partire titolare, rispetto magari a chi è più stanco perché reduce da gli impegni internazionali”.

Tutti i suoi calciatori sinora stanno parlando di Ancelotti come un allenatore che trasmette mentalità vincente:

“Io credo che la mentalità si costruisce attraverso le grandi partite come quella disputata contro il Liverpool. Ma la mentalità e la consapevolezza dei propro mezzi più che trasferirla io, sono i calciatori a doverla acquisire. La mentalità vincente cresce con la convinzione dei giocatori più che con le idee dell’allenatore”.

Quanto deve ancora crescere il suo Napoli per considerarsi al massimo delle potenzialità?

“Tutti devono sempre crescere in questo ambito. Mi aspetto la crescita di tutti i singoli e quindi della squadra. Lavoriamo per alzare il livello delle nostre prestazioni. Qui ci sono tanti ottimi giocatori che possono diventare ancora più forti”

A Napoli, oltre che allenatore, lei sta diventando un vero e proprio testimonial della città. Si sente investito anche di questo ruolo?

“Io ricevo grandi motivazioni da questo ambiente. Napoli è una piazza confortevole e che conferisce tanti stimoli. Sono in una Società solida che ha voglia di crescere, con un gruppo forte e di qualità e con una città che vive di passione. Questo per me è il top per poter lavorare e voglio farlo con tutto il mio entusiasmo. Poter essere testimonial di questa città mi inorgoglisce. Io sono del Nord ma mi piacerebbe avere la cittadinanza “sudista” perché questo è un posto meraviglioso. Io sono stato all’estero in grandi città ma rispetto a Napoli mi sembrava di vivere indoor, al chiuso. Questa è una città solare, io mi limito a raccontare ciò che vedo”.
Barella è simile all’Ancelotti giovane?
“No, Barella è più forte. E’ un centrocampista dinamico e ormai pronto ad una grande squadra. E’ da Napoli”.