Buona fortuna, Gobbin!

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VITTORIO RAIO

In questo mio blog già mi sono occupato del caso-Higuain, il 15 e il 18 luglio, scrivendo (e dicendo dai microfoni di Radio Marte) che Higuain non va considerato un traditore in quanto è un mercenario che sceglie i colori da vestire; dicendo e scrivendo che se fosse passato alla Juventus (e a Torino stava già cercando casa!), a lui auguravo buona fortuna e al Napoli consigliavo di ingaggiare un… Bruscolotti per accogliere come merita Higuain quando verrà al San Paolo.

Non mi meraviglio, quindi, che Higuain stia per ufficializzare il trasferimento alla Juventus e stia per scrivere una lettera di addio (o di presunte scuse?) ai tifosi del Napoli. Probabilmente in tale lettera getterà altro fango sul Napoli (dopo quello lanciato dal fratello-manager) per giustificare quello che tutti giudicano un tradimento: via sì, ma non alla Juventus! Napoli e il Napoli non hanno bisogno che Higuain usi inchiostro e spenda soldi per altre parole senza senso. Vada dalla Vecchia Signora senza cercare misere giustificazioni alla sua scelta e soprattutto al suo comportamento.

Per me, ritenendolo un mercenario, era ed è libero di andare dove vuole. Non giudico la sua decisione, sia pure di indossare la maglia della Juventus. Resto solo perplesso e nauseato. Perplesso per i suoi saltelli sotto la curva quando con i tifosi urlava “Un giorno all’improvviso”: Higuain capiva cosa cantava? ; 2) perplesso in quanto ricordo quando il papà e il fratello per difendere Gonzalo criticarono e malignarono sulla Juventus: “alla Juve certi trattamenti non sarebbero stati riservati”. Evidentemente Higuain ha pensato: non riesco a batterla la Juve?, allora vado a giocare nella Juventus! Maradona non l’ha mai fatto.

Nauseato, invece, non perché andrà a vestire la maglia a strisce. Libero di scegliersi il proprio destino, di sperare di vincere (con l’Argentina però, nonostante Messi, non gli è riuscito), ma per il modo in cui ha deciso di lasciare Napoli. In silenzio, costretto a “nascondersi” come se fosse un mariunciello. Così facendo ha solo mostrato un profilo umano di basso spessore. Gli uomini ci mettono sempre la faccia per le proprie idee e per le proprie azioni. Higuain non l’ha fatto. Ecco il perché di certi striscioni e di certe parole fortissime dei tifosi a Napoli e a Dimaro: “Higuain codardo”, “Higuain infame”, “Giudain”…

Pensa, Higuain, che a Torino tutto sarà più semplice, più facile e probabilmente non ha torto giudicando quanto accade da anni nella Juventus: è tutelata dai poteri forti, è vista con occhi benevoli dagli arbitri, riesce a far passare sotto silenzio anche situazioni di chiaro imbarazzo, buon ultima il suicidio di un tifoso e la distribuzione di tantissimi biglietti a gruppi non meglio identificati (sui quotidiani, nelle radio e nelle tv se n’é parlato per due giorni, poi stop, al contrario di quanto altre volte è avvenuto quando è stato coinvolto il Napoli in situazioni da titoli a nove colonne).

Pensa, Higuain, che a Torino avrà una vita tutta più semplice anche se incasserà gli stessi soldi promessigli da De Laurentiis. Pensa… Libero di farlo e si sperarlo. Fa riflettere una frase molto significativa di Pepe Reina: “Esistono uomini di parola e uomini di parole. La differenza sta tutta in una vocale….”. Già, sembra una frase fatta per Higuain, però Higuain non ha sinora parlato. Neanche una parola come gli avrà suggerito l’esperta Juventus: basso profilo, silenzio totale, fari spenti. Così ti sposti nel mondo, arrivi in Spagna, fai le vacanze e le visite mediche mentre a Napoli e a Dimaro erano certi di vederti in ritiro il 25 luglio. Oggi.

Concludo: Higuain, come uomo sei stato una profonda delusione, una delusione pari alla gioia immensa che ci hai regalato con le tue azioni, con i tuoi gol. Buona fortuna nella tua Juventus. Da oggi, per i napoletani sei solo Gobbin.