De Sanctis: Il difficile viene adesso

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Morgan De Sanctis fa rima con garanzia. Un muro colorato d’azzurro. Quattrocentocinquantuno minuti (recuperi esclusi) senza subire lo straccio di un gol. S’è messo persino a parare i rigori. Due in fila. Miccoli e Lucarelli. Undici metri che diventano un incubo per gli attaccanti avversari. Il portierone non s’esalta ai microfoni di Marte Sport Live e conserva l’umiltà necessaria: “Ma non è la mia specialità”. Anche se la sua carriera è cominciata proprio così: “Avevo diciassette anni, era la prima da titolare con il Pescara”. Dal dischetto un certo Bobo Vieri: “Parata importante per la mia carriera”. Ma ce n’è anche un altro: “A Bologna. Ero all’Udinese, Spalletti era in discussione e da lì ripartimmo alla grande”. Adesso la collezione s’è arricchita a Napoli. E pensare che l’inizio è stato difficile: “Dico che i problemi erano collettivi. Nelle prime sette partite, eccetto Hamsik, nessuno aveva una condizione brillante”. De Laurentiis ha optato per un ribaltone: via Donadoni e Marino. “Dispiace, non riuscivamo ad esprimere le nostre possibilità”. Poi la trasformazione: “Abbiamo capito che dovevamo dare il massimo e cambiare registro” . Missione compiuta, trasformazione radicale e Napoli proiettato in zona Champions: “Non ho cambiato le mie opinioni rispetto all’inizio della stagione, dobbiamo lottare per una qualificazione europea”. Vietati voli pindarici, solo qualche considerazione di fatto: “Abbiamo sei punti sulla settima, mi sembra un discorso molto intelligente”. Ma il Milan dista solo tre lunghezze: “Per questo concentriamoci soltanto sul Genoa. Non dobbiamo montarci la testa, piedi per terra e grande umiltà. Manteniamo la stessa aggressività, altrimenti sono guai”. Sabato c’è il Genoa. “All’andata feci forse la parata più difficile su un colpo di testa di Zapater, poi andò male”. Grifone travolgente nella ripresa, un 4-1 senza appelli: “Le decisioni arbitrali ci condizionarono, diciamo che quella sconfitta fu lo specchio di un avvio di stagione davvero negativo”. Adesso la storia è un’altra: “Cinque partite senza gol. Il merito va a tutta la squadra. C’è attenzione sui calci piazzati e una maggiore consapevolezza”. De Sanctis è protagonista assoluto. Prestazioni del genere valgono il Mondiale: “Ma non paragonatemi a Buffon. Gigi è un fenomeno. Spero di essere nei 23 convocati per il Sudafrica. La corsa su Amelia? Non la faccio su nessuno, penso a me. Lippi m’aveva chiesto di tornare in Italia per avere maggiore visibilità, tutto è andato bene”. Vietato fermarsi ora: “Ci mancherebbe altro. Il difficile viene adesso”.
(p.t.)