Fedele: “De Laurentiis sarà la Trinità del Napoli. Il futuro dipenderà molto dalla permanenza di Osimhen”

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Enrico Fedele parla a Forza Napoli Sempre: “La festa scudetto? E’ stata una serata più televisiva che popolare; più commerciale e questo mi ha un po’ infastidito. La cosa importante, però, è che tutto sia andato nel migliore dei modi. Me la aspettavo più popolare. È stata una festa disciplinata. Se fosse stata più popolare avresti potuto trovare la testa calda di turno che rovinava la festa. Sulla questione allenatore io credo che il futuro del Napoli non dipenda da chi è seduto in panchina ma dai calciatori. Che fine faranno quelli attuali, se il Napoli tiene Osimhen, avendo perso Kim, è un discorso, altrimenti cambia. Perché tu puoi rinunciare al difensore ma non ai 60mln di euro, ma non puoi rinunciare nemmeno a Osimhen; senza il nigeriano, che è indispensabile, il Napoli è un’altra squadra. Solo che per rimanere bisogna capire il presidente quanto è disposto ad offrirgli e per me gli devi dare almeno 10mln euro. Credo che Fabio Cannavaro abbia i requisiti per allenare il Napoli ma credo anche che la società abbia altri obiettivi. Oggi come oggi dobbiamo affidarci e pregare che De Laurentiis scelga bene. Come spesso ha fatto. Spalletti è stato determinante nel tenere stretto il gruppo e soprattutto nel migliorare i calciatori che, però, per me, sono fondamentali per il futuro. Sei mesi fa dissi che Spalletti avrebbe fatto bene ad andar via perché lo penso e perché sapevo di disaccordi tra allenatore e presidente. Non è facile capire quale possa essere il futuro allenatore azzurro. Io parlai di Luis Enrique perché guardando attentamente i giovani è uno che sposa la filosofia di De Laurentiis. Italiano è arrivato dove è arrivato praticando un gioco alla Zeman: molti giocatori in avanti, pochi in difesa. Però il concetto è che se il presidente continua a dire di voler vincere la Champions o di voler andare in quel torneo non mette nelle condizioni l’allenatore di fare una bella figura se non ci dovesse andare. Se il presidente dice con questa squadra può allenare chiunque ti immagini se poi il Napoli perderà diverse partite che cosa diremmo? Il fatto che non c’era Gravina a premiare i calciatori, ma non c’era nemmeno il presidente del Coni, non mi sembra un affronto. C’era il ministro dello Sport. Rimane il fatto che De Laurentiis non è tenero con le istituzioni. A me l’unica cosa che interessa è il futuro del Napoli. Chi sarà l’allenatore e chi il direttore. Ieri è stata la festa della Trinità e io credo che De Laurentiis ricoprirà tutti e tre i ruoli: presidente, direttore sportivo e allenatore. Sarà, appunto, la Trinità”