Gattuso: “Napoli-Juve rappresenta tanto per noi. Sarri tra i migliori al mondo, scorretto parlare di tradimento”

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Rino Gattuso parla alla vigilia della sfida con la Juventus.

Cosa rappresenta in questo momento Napoli-Juventus?

“Rappresenta tanto. Vogliamo dare continuità alla prestazione di tre giorni fa. Se pensi alla Juve, viene il mal di testa. È una squadra che crea tanto e negli ultimi tre o quattro mesi si vede la mano dell’allenatore. La coperta è corta, dobbiamo prepararla bene e capire cosa lasciare. Domani ci sarà grande entusiasmo allo stadio, tanti tifosi e abbiamo il dovere di fare una partita importante. Abbiamo bisogno di entusiasmo. Per noi il San Paolo è una componente importante e questo ci agevola”.

Non ci saranno Allan, Koulibaly e Mertens.

“Speriamo che Maksimovic possa esserci e sarà a disposizione. Ieri per la prima volta ha lavorato 45 minuti in campo. Vorrei portarlo in panchina con noi. Koulibaly spero di averlo a disposizione la prossima settimana, Mertens sta un po’ meglio. Allan ha fatto una risonanza venerdì, ha ancora un po’ di edema, è nato il figlio e doveva stare fermo. Ho deciso di mandarlo a casa, era giusto così. Non penso al Napoli dell’anno prossimo, mi interessa il Napoli di oggi. Voglio giocatori motivati e disposti a lottare. Siamo andati a prendere il capitano del Lipsia che è primo in classifica. Dobbiamo fare delle scelte e lavorare con grande professionalità. Tutti i calciatori mi stanno dando disponibilità. Chi vuole rimanere resterà, poi vedremo. Ora dobbiamo fare i punti per fare una stagione normale e non rischiare nulla”.

Che ne pensa di Politano?

“Ne parleremo quando arriverà”.

Ha più certezze dopo la vittoria con la Lazio?

“Con la Fiorentina non ho fatto difesa tre e mezzo. Ho sempre costruito a quattro. La prestazione con la Fiorentina è stata bruttissima e quella con la Lazio deve essere un punto di partenza”.

Sarri ha rappresentato un riferimento per lei?

“È uno dei migliori allenatori al mondo, ma già lo era due o tre anni fa. Ha costruito una macchina perfetta. Da parte mia c’è grande stima, ho fatto qualche copia e incolla. Mi piace molto per come fa giocare le sue squadre”.

Lo spirito è quello giusto?

“Dobbiamo capire cosa significhi la parola veleno. Dobbiamo annusare il pericolo e dare meno campo agli avversari. Penso che la partita contro la Lazio abbia dato dei segnali incoraggianti”.

Cosa dovete fare in più per mettere in difficoltà la Juventus?

“È una squadra che palleggia, ha grandi qualità tecniche. Affrontiamo giocatori che hanno qualità tecniche di imbucata. Sarà una partita molto diversa da quella contro la Lazio. Coprire le linee di passaggio, capire chi dobbiamo oscurare. Sarà una partita molto più complessa”.

Cosa si dice nello spogliatoio per affrontare una macchina perfetta?

“Bisogna parlare in campo non nello spogliatoio. Non preparo discorsi motivazionali, domani parlerò due ore e mezzo prima della partita. Ascolterò il cuore e la mia testa”.

Demme come sposta l’equilibrio del centrocampo?

“Sicuramente fa diventare facili le cose difficili. È un giocatore che fa diventare facile tutto, è un ragazzo che può ancora migliorare. È un lineare e sa tenere il campo, è molto forte mentalmente, dà equilibrio. I compagni sanno che si possono appoggiare a lui”.

Domani ci vuole la partita alla Gattuso?

“Non basta una partita di grinta. Se poi non fai bene la prima pressione, diventa molto difficile. La Juve non gioca 4-3-3 ma con Dybala sottopunta, dobbiamo essere squadra”.

Mancano 4 mesi alla fine della stagione. Con i nuovi arrivi e gli infortunati si può chiudere bene l’annata?

“In campionato abbiamo fatto una fatica pazzesca, ma il Napoli ha conquistato gli ottavi di Champions ed è merito di Ancelotti. Ci manca la continuità. Non ci dobbiamo sedere, la preoccupazione è questa. Dobbiamo andare alla ricerca di questo e far giocare le persone che stanno bene fisicamente. Allan ha stretto i denti nell’ultimo periodo, ci ha dato grande disponibilità e adesso serve gente pronta al 100%”.

I tifosi possono stare sereni sul futuro del Napoli?

“È un dato di fatto. Il Napoli ha speso di più a gennaio in Europa, per non parlare dei giocatori che arriveranno a giugno. C’è continuità. Il presidente sta facendo cose importanti”.

Come sarà il tridente con Politano?

“Non ripeterò quanto fatto al Milan. Siamo al Napoli”.

Domani bisognerà anche soffrire?

“Noi dobbiamo pensare a giocare. Se noi pensiamo di fare il pressing ultra-offensivo e regalare tre o quattro giocatori sulla prima pressione diventa problematico. Bisogna capire su che direzione vogliamo andare e cosa vogliamo fare. Dobbiamo rispettare più gli avversari in fase di non possesso ed evitare di allungarci”.

La vittoria contro la Lazio ha cambiato qualcosa?

“Quando si vince, c’è sempre entusiasmo. Bisogna continuare e non lasciare nulla al caso. Dobbiamo essere aperti nello spogliatoio e parlare chiaro quando ci sono problemi. Stiamo parlando di più, questa è la strada”.

È arrivato il momento di prendersi qualche merito.

“Non sono masochista, ma mi piace soffrire. Ho sempre fatto scelte forti. Mi piace prendermi le responsabilità, ho visto grande responsabilità e disponibilità da parte dei giocatori e questo mi ha aiutato. La squadra sta facendo di tutto, ora dobbiamo continuare. Il 31 gennaio finisce il mercato, poi comincerà un’altra stagione e dovremmo dare tutto. Poi potrò fare anche io delle scelte dure. Ora pensiamo a questa partita, poi bisognerà pensare al Napoli 24 ore al giorno per migliorare questa situazione”.

Insigne si è sbloccato?

“Lorenzo deve puntare l’uomo e lo deve saltare. Ha la gamba brillante per riuscirci. Queste sono le sue caratteristiche. È uno dei giocatori con più talento del calcio italiano degli ultimi 10 anni. Se prende palla e torna indietro, incide poco. Ha qualità e forza nelle gambe. Deve continuare su questa strada perché è un giocatore forte”.

Il Napoli deve finalizzare di più?

“Creiamo tanto ma finalizziamo solo il 10% delle occasioni e poi subiamo gol ogni tre azioni dell’avversario. Dobbiamo migliorare su entrambi gli aspetti. Adesso siamo più ordinati e continuare così”.

Nel calcio esiste la parola tradimento. Lei allenerebbe l’Inter?

“Sono un professionista, poi a bocce ferme ragiono. Ho scritto pagine importanti con la maglia del Milan, mai dire mai. Non è corretto parlare di tradimento. Penso che Higuain e Sarri abbiano scritto pagine bellissime della storia del Napoli, ora non so cosa farà la gente. Questo è il mio pensiero. La parola tradimento non è corretta”.

Milik e Llorente possono giocare insieme?

“Dobbiamo metterci 4-4-2? Fino a un mese fa parlavate del modulo diverso. Non mi piacciono due linee da quattro, siamo piatti. Non mi piace proprio e non copri bene il campo. Milik certe volte è da solo, ma devo pensare al bene della squadra e come farla soffrire il meno possibile”.