Gattuso nuovo tecnico del Napoli: “Obiettivo Champions. Risalire con il lavoro, testa bassa e pedalare”

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Gennaro Gattuso è il nuovo allenatore del Napoli. A fargli gli onori di casa, nella conferenza stampa al centro tecnico, è il presidente Aurelio De Laurentiis che però rivolge prima un pensiero a Carlo Ancelotti: “Mi sembra doveroso ringraziare Ancelotti che ci ha seguito finora. Rimango suo amico, lo ero prima, lo sono adesso. Tra noi c’è un rapporto limpido e sincero. Mi dispiace aver letto che tra me e Ancelotti ci siano stati dissidi e dissapori. Tutto ciò non è vero, l’ho più volte rinnegato. Mi dispiace che le cose siano andate così, a volte spesso si divorzia tra marito e moglie ma si mantengono buoni rapporti. Noi abbiamo lavorato insieme coltivando un sogno, ci siamo svegliati all’improvviso e con grande responsabilità io per non rovinare neanche il suo palmares di vittorie ho cercato di salvaguardarlo e di dire ‘Caro Carlo’, è arrivato il momento di dividerci. E’ il momento di Ringhio Star. Lui non ha bisogno di presentazioni, ma ha bisogno di avere sollecitazioni e di darvi delle risposte perché ha assimilato nel passato molte cose del Napoli di Sarri e ha cercato di applicarlo al Milan. E’ arrivato quinto”.

Parola quindi a Gattuso

Perché ha detto sì al Napoli?

“E’ facile. Il Napoli è una grandissima società. Penso che questa squadra sia forte. Ha livello di giocatori importanti. Sono tutti funzionali, il 99% lo sono al tipo di calcio che voglio fare. Ho visto il presidente domenica negli uffici della Filmauro andando in macchina dalle 21 alle 21.30”.

Come ha gestito da domenica a martedì questo contatto pensando a Carlo Ancelotti?

“Ci siamo ovviamente sentiti. Gli ho telefonato stamattina, volevo farlo ieri, ma era con la moglie e i familiari. Sono stati due giorni non facili. Sapevo che dovevo affrontare e chiarirmi con Carlo. Ho lasciato tre o quattro componenti dello staff. Carlo è stato un papà calcisticamente parlando e in tutti questi anni c’è sempre stato. L’ho sempre chiamato nei momenti difficili, è sempre stato educato e gentile. Ho avuto la riconferma dell’uomo Ancelotti. Non fate paragoni con lui. Ancelotti ha vinto tutto da allenatore e io sono un allenatore giovane, ho 41 anni e devo ancora dimostrare tanto. Carlo lo ha già fatto. Mi accontenterei di fare il 10% della sua carriera”.

Qual è l’obiettivo?

“Questa squadra non può stare fuori dall’Europa. L’obiettivo è centrare la Champions League. Abbiamo due partite prima della sosta e dobbiamo recuperare terreno. Il Napoli deve comandare le partite”.

Cosa può dare Gattuso?

“Devo aiutare la squadra e la società. Dobbiamo viaggiare di pari passo. Pensiamo soltanto al lavoro per uscire da questo problema che si è creato negli ultimi due mesi”.

C’è poco pubblico al San Paolo. Come si può ricomporre questa situazione?

“Servono i risultati e prestazioni importanti. Dobbiamo recuperare punti in poco tempo. La strada deve essere questa qua. Il Napoli ha espresso un buon gioco”.

Qual è la durata del contratto?

“Chi fa questo mestiere è legato ai risultati. Non conta nulla. Sarei venuto anche solo per sei mesi. Questa è una grande opportunità, penso che questa squadra sia una squadra importante e di qualità. Non potevo scegliere meglio per il tipo di gioco che voglio fare. I giocatori sembrano fatti a pennello”.

Farà il 4-3-3?

“Giochiamo tra due giorni. Vediamo. Nella testa ho quello. Ho i giocatori giusti”.

Com’è la composizione dello staff?

“Mancano i miei allenatori dei portieri, ma la società ha Nista. Riccio, Innocenti, Sangermani, Tenderini. Siamo in sei compreso me”.

 Ibrahimovic è una suggestione?

“Voglio parlare dei giocatori che ho a disposizione. Troppo facile parlare di lui”.

Come mai ha sentito Ancelotti solo oggi?

“Non mi sembrava il caso di farlo prima di una partita così importante. Ho fatto bene”.

Si è fatto un’idea dei problemi del Napoli?

“Quando si va alla ricerca degli alibi, non è mai positivo. In questo momento dobbiamo pensare solo a cosa non ha funzionato. Possiamo migliorare la linea difensiva, possiamo migliorare sul palleggio e su come tenere il campo”.

Lei vuole la Champions?

“Tra quarto e quinto posto cambia tanto. Questa è una squadra che crea imbarazzo a vederla settima. Le prestazioni non sono state delle migliori. Parlo della Champions, è anche il mio obiettivo arrivarci. L’anno scorso l’ho persa per un punto. Ce la possiamo fare”.

Si è fatto dire i problemi da Ancelotti?

“Carlo è una persona molto navigata e ha parlato a un collega. C’è stata disponibilità e apertura”.

Che impatto ha avuto con la squadra?

“E’ una squadra consapevole di poter fare di più. Ha voglia di rivalsa e dimostrare il proprio valore. Ho avuto questa sensazione. Sono arrivato da poche ore. Ho avuto sensazioni buone, ho fatto i complimenti al presidente. C’è una grande organizzazione, tre campi, spogliatoi e le strutture sono buone. Sono rimasto molto colpito”.

Ha responsabilità nel subentrare ad Ancelotti?

“So dove sono arrivato, so che aria si respira in questa città. Amo il mare e vengo da un paese di mare. Sono in un mare grande e non devo annegare. Chi mi conosce, lo sa, io non ho paura di nulla. Ho portato grande professionalità e ho la consapevolezza di poter lavorare con persone preparate. Parliamo la stessa lingua, poi c’è bisogno dei risultati e spero veramente tanto di farli qui a Napoli. E’ un motivo d’orgoglio essere qua. Ho rifiutato tante squadre, non mi piacevano le squadre, qui c’è tutto per fare bene. C’è da lavorare tanto. Adesso tocca a me”.

Le serve un regista?

“Oggi alleno quello che ho a mia disposizione. Non parlerò mai di mercato, è una mancanza di rispetto nei confronti dei miei giocatori”.

E’ orgoglioso di essere terrone?

“Ho una moglie italo-scozzese e naturalmente pensa in inglese. Io penso in calabrese, poi devo sforzarmi di trasformare il dialetto in italiano. Sono orgoglioso di essere del Sud”.

Che percezione c’è del Napoli all’estero?

“E’ molto importante. Alcuni giocatori non sono stati venduti per merito del presidente e della società. Qualcosa non ha funzionato. Devo essere bravo ad ascoltare meno persone possibili e devo capire cosa non funziona direttamente. Devo parlare con l’anima delle persone. C’è sicuramente qualcuno meno contento, ora dobbiamo riportare il Napoli nel posto che merita. Ora bisogna pedalare e vincere queste ultime due partite. Poi vedremo”.

Ha già idea di che squadra schierare?

“Sì,  domani vediamo chi è a disposizione poi vedremo. Affrontiamo una squadra forte come il Parma. E’ carica e bisogna fare molta attenzione. Ripeto, dobbiamo centrare l’obiettivo di giocare di nuovo la Champions League”.

Punterà su Insigne?

“Insigne è un patrimonio del Napoli e in questo momento devo trasmettere fiducia a tutti i miei giocatori. Insigne è il capitano, è nato in questa città, ma il discorso vale per tutti gli altri. Ho il dovere di recuperare tutti”.

Cambierà rispetto ad Ancelotti?

“Ci sarà qualche cambiamento di posizione. A me non piace giocare con due linee da quattro”.

Com’è la condizione fisica?

“Non ci sarà alcun test, dobbiamo fare la partita, poi ci penseremo. So che lo staff di Carlo aveva una metodologia non tanto diversa dalla mia”.

Perché il presidente ha scelto Gattuso?

“Non lo so. Io posso ribadire di essere venuto qui perché sono in una grande società. La scelta mia è stata facile. Le discussioni sul denaro sono state poche. Non so perché il Napoli mi abbia scelto”.

Si sente di dire qualcosa ai tifosi?

“Dobbiamo essere bravi. Ho sempre pensato che dipenderà dall’atteggiamento della squadra, l’umore dei tifosi dipende da noi. Serviranno buone prestazioni per far tornare l’entusiasmo in città. Gli ottavi di Champions ci sono a febbraio, ora ho altri problemi. Sarà una grande vetrina, per il Napoli è importante, poi vedremo”.