Higuain, il saltello sotto la curva e il salto della quaglia

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VITTORIO RAIO

Ho già espresso il mio pensiero sul caso-Higuain, sulle parole del fratello-manager, sulla voglia di Gonzalo di lasciare il Napoli. Lo ribadisco e aggiungo che non è più l’epoca (se mai lo è stata) di affezionarsi a questo o quel campione. Baciano la maglia, portano la mano al cuore, saltellano sotto le curve per strappare un applauso in più. Fanno di necessità virtù e sfruttano al massimo i sentimenti del popolo. Napoletano o meno che sia. Dunque, nessuno si deve meravigliare se dopo Lavezzi e Cavani anche Higuain ha deciso di non saltellare più sotto le curve del San Paolo, di non battersi più la mano sulla maglia azzurra, zona-cuore. Ha fatto gol, è diventato idolo, ha sfruttato poi il momento. Per qualche dollaro in più. Nessuno dica che ha tradito. Era prevedibile. Nessuno parli di gratitudine. Sono i mercenari del pallone che non vanno neanche condannati in quanto il mondo in cui viviamo, pallone in primis, glielo consente. I discorsi da anema e core sono fuori tempo e luogo. I calciatori chiedono cinque anni di contratto, chiedono il massimo a livello economico, pretendono l’allungamento e l’adeguamento del contratto solo un anno dopo se le cose sono andate bene o benissimo. Nel caso contrario (infortunio o rendimento al di sotto delle aspettative), beh, in tal caso “i contratti si rispettano”.
Dunque, se Higuain si è promesso alla Juventus ben conscio dell’effetto che avrebbe suscitato a Napoli e sullo stato d’animo dei napoletani, capisco la rabbia dei tifosi, ma non mi meraviglio della decisione che non coinvolge De Laurentiis pronto a garantirgli un robustissimo ritocco dell’ingaggio. Lo sapevo che una cosa del genere sarebbe potuta accadere nel momento stesso in cui, da solo o con i compagni, andava a ballare e a cantare sotto la curva “Un giorno all’improvviso”. Sapevo che un giorno, ma NON ALL’IMPROVVISO, Higuain avrebbe potuto fare o avrebbe fatto il salto della quaglia che nel gergo politico e giornalistico  indica il cambiare partito politico senza farsi troppe preoccupazioni (voltagabbana). E lui di preoccupazioni non se n’è assolutamente fatte e ha fatto sinora straparlare il fratello che ha titoli per parlare, ma non dovrebbe coinvolgere altri nel desiderio loro di andare via.
Se Higuain andrà in altra città, in altra squadra, come sembra, buon viaggio. Se andrà alla Juventus, buona fortuna.