Lorenzo vuol restare, il Napoli vuol tenerlo, ma…

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VITTORIO RAIO

La vecchia storiella recitava: “Giorgio se ne vò ji e ‘o vescovo ne ‘o vò mannà”. Ovvero, entrambi avevano l’identica idea.
E’ un detto che non si sposa nel modo più assoluto con la situazione di Lorenzo Insigne in quanto l’estroso e bravo attaccante ama il Napoli e vorrebbe restarci a vita e il Napoli ha la totale volontà di vederlo giocare in azzurro. Per sempre.
Ma se le cose stanno così, e stanno così, perché da tempo, tre anni, Insigne e i procuratori e la società non trovano un punto di incontro inteso come un nuovo contratto? Cosa divide le due parti che hanno la stessa volontà, gli stessi propositi? Evidentemente o Insigne ultimamente ha chiesto un rinnovo molto oneroso per il club (ad esempio, 5,5-6 milioni di euro netti all’anno per prossimi cinque anni) oppure quanto gli vuole riconoscere il Napoli non è ritenuto congruo, giusto dal calciatore e da quanti lo seguono con affetto. Insigne vorrebbe anche avere un ruolo ancora più significativo oltre a vedere riconosciuti uno stipendio che dal suo punto di vista è strameritato; il Napoli, pur riconoscendo il valore del calciatore e quanto Lorenzo ha fatto di bello e di buono, non ha alcuna intenzione di pagare la cifra richiesta.

Insigne può scrivere altre belle pagine della storia del Napoli; sarebbe bello che il Napoli potesse contare per sempre su un napoletano di valore. Avendo lo stesso obiettivo, le due parti riusciranno a trovare un accordo? Così vicine, ora sono tanto lontane…