Napoli, Ancelotti: “Abbiamo analizzato il ko con la Samp. Solo 20mila al San Paolo? Offriremo uno spettacolo importante”

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Carlo Ancelotti parla alla vigilia della sfida con la Fiorentina.

 

Com’è il suo umore?

“L’umore è buono, sono tornati i giocatori dalle nazionali e ieri ci siamo allenati tutti insieme. Purtroppo abbiamo avuto questo infortunio di Chiriches. Ieri è tornato, sta già bene e ci mancherà per un po’. Troveremo le soluzioni a questa assenza, il resto stanno tutti bene. Qualcuno era un po’ stanco, ma tutti saranno disponibile per domani”.

 

Il Napoli è reduce da una sconfitta. Che tipo di risposte si aspetta?

“Questa sosta ci è servita per analizzare bene la sconfitta contro la Sampdoria. Non è stata una buona partita, anche se l’approccio iniziale è stato buono. E’ mancata la reazione e il controllo dopo il primo gol. La seconda parte del primo tempo è stata completamente da dimenticare. Le prime tre partite hanno detto che i nostri primi tempi non hanno avuto intensità e attenzione. Abbiamo preso tanti gol e in questo momento piccole disattenzione possono costare caro. Deve aumentare la concentrazione sui piccoli dettagli. Dire che la fase difensiva è deficitaria non è la realtà. Abbiamo preso tanti gol perché abbiamo commesso errori di carattere individuale, ma nelle tre partite la squadra si è comportata bene dal punto di vista difensivo”.

 

Fiorentina, la Champions. Ha già scelto chi giocherà tra Milik e Mertens?

“Tutti e due hanno giocato novanta minuti con la nazionale e sono abbastanza stanchi. Poi prenderà una decisione. C’è un ciclo di partite importanti, ma noi pensiamo alla Fiorentina, poi capiremo i giocatori disponibili contro la Stella Rossa”.

 

La Treccani ha recepito la parola sarrismo. C’è un Ancelottismo con qualche principio inderogabile?

“No non esiste. Sarri ha iniziato molto prima di me. Le sue squadre come quelle di Guardiola hanno un’identità di gioco e una filosofia ben precisa e quindi saltano fuori questi neologismi. La mia filosofia non è legata ad una precisa identità, mi piace il gioco corto, ma anche il gioco lungo. Mi piace l’attacco, ma anche la difesa con pressing alto, ma tante volte il calcio è anche difesa bassa”.

 

Ha parlato di mentalità. La Fiorentina rappresenta una difficoltà maggiore?

“Dobbiamo tenere in considerazione le prime due gare della Fiorentina. Ha una rosa valida, alcuni bravi e pericolosi. Dobbiamo stare concentrati e su quello che dobbiamo fare. Rispettiamo molto la Fiorentina, è la partita che serve a noi per crescere come autostima”.

 

Secondo Allan è cresciuta l’esperienza con Ancelotti. Sta lavorando in tal senso?

“Non lo so, in alcune situazioni potevamo essere mentalmente più stabili a livello di concentrazione. Ci sono state difficoltà normali in un momento di crescita. Stiamo migliorando e mi piace come ci alleniamo. Piano piano, ritroveremo stabilità. Abbiamo perso una partita brutta, ma non è la fine del mondo. Siamo all’inizio del campionato. Ho letto che il Napoli sarebbe la squadra che corre di meno: la distanza totale è stata inferiore di 1400 metri. Abbiamo corso meno degli avversari più o meno di 50 metri a giocatore che sono legati alla corsa lenta o alla camminata. Non parliamo, però, dell’alta intensità, dove siamo protagonisti ”.

 

Domani solo 15mila spettatori. Sta pensando chi me l’ha fatto fare?

“Non voglio esprimere quello che penso, altrimenti il mio presidente direbbe che mi ha dato troppi soldi – sorride – io sono contento di essere qua per tanti motivi. Se ce ne saranno 20mila, proveremo ad offrire un bello spettacolo, in modo da convincere gli altri che non sono venuti. Abbiamo preparato bene la partita, abbiamo provato alcune cose e vogliamo mettere in pratica alcune cose. Non c’è bisogno di fare lo psicologo. Tutti hanno capito cosa non è andato bene”.

 

E’ d’accordo sulla deroga per la fascia di capitano ad Astori?

“Mi sembra che non ci sia neanche da discutere. Si è perso troppo tempo per una deroga. Il calcio ha problemi più importanti da risolvere. Astori va rispettato e onorato nella miglior maniera possibile”.

 

 

Quanto tempo occorre alla squadra per avere le sue idee di calcio?

“Premetto che le mie idee non sono in contrapposizione. Stiamo lavorando su questo, l’ho detto tante volte. Questa squadra non deve dimenticare quello che ha fatto a livello difensivo e sulla compattezza. E’ un bene prezioso da conservare, la costruzione del gioco d’attacco la preferisco più verticale e ci stiamo lavorando”.

 

Come sta Insigne?

“Sta molto bene, non ha giocato la seconda partita con l’Italia ed è tornato fresco e motivato. Ha uno stimolo in più per far bene la prossima o le prossime partite che giocherà. Domani riposa fino alle 18”.

 

E’ stato criticato per l’esclusione di Callejon e Hamsik.

“Le critiche sono all’ordine del giorno quando perdi. E’ tutto legato alle scelte di formazione. Proseguo sulla stessa linea. Sono qui per valorizzare la rosa, ma soprattutto per raggiungere alti livelli. E lo può fare valorizzando l’organico. Ounas ha disputato un secondo tempo contro la Samp di alto livello. Questo ci può aiutare ad ottenere i risultati. Ho letto un articolo di Corbo in cui ha detto non arretriamo, quindi non arretro. La rotazione naturale ci sarà e senza forzature”.

 

Dobbiamo abituarci ad un Ancelotti che non si arrabbierà mai?

“Con voi non lo so, dipende. Con i giocatori l’ho già fatto a Genova”.

 

Non è preoccupato per l’equilibrio?

“Finora ogni volta che ci tirano in porta, subiamo gol. L’attenzione è sui piccoli dettagli. L’errore di Zielinski e Hysaj sul primo gol ci è costato caro, quando magari nel 90% dei casi non succede niente. Noi abbiamo preso un gol all’incrocio dei pali”.

 

Com’è la valutazione di questi due mesi di lavoro?

“Abbiamo lavorato bene, possiamo ancora migliorare. Si poteva evitare la sconfitta contro la Samp, ma abbiamo avuto un calendario complicato finora e abbiamo 6 punti in classifica. Ne potevamo avere 7”.

 

Lei dà priorità al campionato o alla Champions?

“La priorità oggi è la Fiorentina, poi da domani sera sarà la Stella Rossa. Non si può pensare troppo avanti”.

 

La parola scudetto non si pronuncia più?

“In questo momento non ci pensiamo, dobbiamo fare bene le partite e provare a vincere. E’ troppo presto parlare di scudetto, di Coppa Campioni e di Coppa Italia. E’ un obiettivo lontano”.

 

Verdi può giocare anche in altre posizioni?

“Può giocare a destra o a sinistra, in un sistema di gioco diverso può fare il trequartista. Lui predilige giocare a destra perché si accentra. Farà bene la prossima partita”.

 

De Laurentiis le ha affidato le chiavi del Napoli?

“E’ un attestato di profonda stima. Mi rende orgoglioso e mi dà responsabilità”.

 

C’è da essere preoccupati per la nazionale?

“In questo momento il calcio italiano non trasmette valori individuali di alto livello. Occorre pazienza, tempo e deve essere supportato. I giovani non hanno esperienza, ma gli obiettivi della nazionale sono in conflitto con quelle dei club”.