Spalletti: “Non ho dubbi, allenerò il Napoli l’anno prossimo. Striscione? L’hanno appeso due persone”

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Luciano Spalletti (nella foto sscnapoli.it) parla prima della sfida con il Genoa

Se le riportano la Panda, ne avrebbe due. L’altra resterebbe per vivere Partenope?

“Dovrei rivedere in che stato me la restituiscono, se hanno fatto tanti chilometri. Poi senza i cd di Pino Daniele non la riprendo. Ne riparliamo quando accadrà”.

Sente aria diversa intorno a lei rispetto a cinque settimane fa?

“Può darsi sia cambiato qualcosa. Quando sono arrivato, non ho trovato aria di contestazione, ho trovato qualcosa di peggio, ovvero l’indifferenza. Molti non sentivano più il legame con il Napoli e in certi momenti mi sembrava di essere il solo a credere in questo Napoli. Oggi che siamo tornati in Champions League c’è il rammarico di non aver combattuto fino in fondo per la vittoria del campionato. Mi sento meno solo. Siamo molti di più a credere nel Napoli. Dovrei portare le griglie di partenza, eravamo considerati in settima posizione dopo che Sarri è andato alla Lazio e Mourinho alla Roma. Ora è cambiato qualcosa perché tutti speravano di vincere lo scudetto”.

Avere una casa a Napoli può significare essere integrato?

“Penso che vivere in un hotel sia un dedicarsi completamente al lavoro, ci sono molto più opportunità per socializzare che non nelle mura di una casa domestica. Ho trovato la soluzione, ho già ricevuto il preventivo per un camper e il prossimo anno girerò un quartiere per la città e parteciperò alle feste rionali. Una sosta la farò a Piazza Dante davanti alla storica libreria di Tullio Pironti che non ho fatto in tempo a conoscere. Con lui avrei fatto una partita a scopa o scacchi. No, il pugilato no”.

Come ci è rimasto a leggere lo striscione contro di lei?

“Per quanto riguarda gli striscioni, ieri c’erano dei ragazzi ad aspettarmi in hotel a dirmi che non c’entravano nulla. Stamattina ho trovato un A4 sul parabrezza dell’auto che era benevolo nei miei confronti. Hanno la stessa valenza. Noi il nostro striscione lo abbiamo anche firmato, abbiamo messo la firma su un campionato bello intenso, dove abbiamo raggiunto un traguardo bello importante dopo la vittoria del campionato. C’è anche un comprensibile rammarico per quel periodo in cui siamo stati in testa. Siamo i primi ad esserne dispiaciuti, ma di strada ne è stata fatta tanta per raggiungere un posto nell’elite del calcio europeo. Abbiamo giocato a Torino in 12 giocatori, non è facile conquistare i risultati positivi, poi ovviamente i risultati negativi ci rimarranno addosso e siamo i primi ad essere dispiaciuti”.

Sta già lavorando al Napoli del futuro?

“Sì certo, stiamo lavorando. C’è Giuntoli, ne parliamo tutti i giorni. C’è stato pure il presidente De Laurentiis. Noi riusciremo ad essere forti se avremo calciatori forti che pensano nella maniera  giusta e con un comportamento professionale. Saremo forti anche con i tifosi che ci sostengono, così come un’informazione che ci rispetta senza far venire duemila dubbi. Qualche miccia buttata lì tanto per far scoppiare qualcosa è stata messa. Noi dobbiamo avere un ambiente più pulito possibile, in campagna si usano prodotti ecologici. Non si butta veleno. Secondo me dei passi in avanti si possono fare”.

Che si aspetta domenica dai tifosi?

“Domenica c’è una partita difficilissimo con un traguardo importante da raggiungere che  è il podio. Il calcio ha una sola chance per sopravvivere al cuore della gente, ovvero essere credibile. Noi vogliamo fare una partita intensa e vera per quella che è la presenza dei nostri tifosi. Questo evidenzia che ce ne sono tanti che ci vogliono bene. Dobbiamo restituire loro una prestazione di livello. Ricordo partite difficilissimi come quelle del Verona l’anno scorso, oppure il Genoa contro la Roma che lottava proprio contro il Napoli in Champions League. Sono tutti motivi molto importanti. Poi ci sarà anche l’ultima di Lorenzo al Diego Armando Maradona. Tra i tanti motivi che mi hanno spinto ad accettare questa panchina c’è stato quello di poter lavorare con Insigne, l’ho fatto solo per un anno ed è un motivo di grande orgoglio. Lo ringrazio per la disponibilità e la professionalità nei miei confronti e nei confronti dei suoi compagni. Per noi è stato un riferimento importante. Ha il merito di aver prodotto questo risultato finale sempre con il rammarico di quel periodo”.

Se l’opzione del terzo anno fosse a favore suo, la eserciterebbe?

“So di essere l’allenatore del Napoli l’anno prossimo. L’ho già detto, io non ho dubbi. E’ presto per parlare di terzo anno. Noi stiamo facendo quello che è il nostro lavoro in maniera corretta, stiamo tentando di valutare il futuro per creare un Napoli sempre più forte. Apprezzo molto chi vuole stimolarci, ma non accettiamo chi distrugge ciò che di buono abbiamo fatto”.

Farà esperimenti l’anno prossimo?

“No, il Genoa è cresciuto tanto. Metteremo in campo la migliore formazione in base alle necessità”

Si aspettava questo atteggiamento dei tifosi?

“Chi lo ha detto che saremmo andati a Torino a fare una gita? Non è vero. Lavoro ogni giorno e comincio alle 8. Non sono tornato a casa dopo Empoli, non vedo mia madre da un anno. Perché dare importanza ad uno striscione che potrebbero aver messo due persone? Una volta aiutai a metterlo. De Laurentiis ha detto che sono un bravo allenatore e che ero poco Partenope e voi avete preso solo che poco Partenope. Avete scelto solo questo particolare. Vuol dire alzare la polvere. Non so perché ci sia questo atteggiamento nei nostri confronti, leggo che ci siano contrapposizioni tra i tifosi. Poi io incontro la gente andando in hotel e vedo altro. E’ dispiaciuta per quel periodo lì proprio come noi, ma è contenta per il lavoro fatto. Personalmente tento di far avvicinare più gente possibile al calcio. Secondo se i bambini vedono la contestazione ad una squadra terzo in classifica, non va bene. E’ giusto dire che non dovevamo perdere ad Empoli e se ne pagano le conseguenze. Comunque succede che una partita possa essere ribaltata in pochi minuti, lo abbiamo visto pure in Champions League”.

Come descriverebbe Lorenzo Insigne con un aggettivo?

“Lorenzo è un grande professionista in tutto quello che ha fatto. Ha un piede importante”.

Ghoulam saluterà il pubblico domenica?

“Devo badare al risultato, Ghoulam può farmi comodo per il risultato. Si è allenato sempre al massimo. Sicuramente faremo il giro di campo”.

Chi farebbe rinnovare Ospina o Mertens?

“E’ una domanda cui non posso rispondere. Mi sento tra due fuochi. Il budget va fatto per 24 calciatori”.

Qualche ragazzo della Primavera potrà giocare?

“Ce ne sono tre o quattro che seguiamo. Il mio secondo va a vedere tutte le partite e siamo in contatto con l’allenatore della Primavera. Ne ho anche molti dei miei cui dare spazio”.

Spalletti resta?

“Io non ho dubbi. L’ho detto più di una volta. Io sono l’allenatore del Napoli. Datemela voi la soluzione”.