Spalletti: “Venezia non è partita di passaggio, non dobbiamo pensare all’Inter”

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Luciano Spalletti parla alla vigilia della sfida col Venezia.

Dopo il mercato, sono cambiate le gerarchie del campionato?

“Mi sembra che l’Inter sia stata brava ad avere più cose degli altri. I nerazzurri hanno portato a casa la possibilità di stare più comodi degli altri”.

Comincia un ciclo verità per il Napoli?

“Sì è vero affronteremo tante squadre importanti. Possono esserci dei momenti dove tutto sembra più difficile. Abbiamo lasciato alle spalle la tempesta perfetta. Qualsiasi scenario accada, per noi non cambia nulla. Noi dobbiamo fare il Napoli, siamo costruiti per cercare di vincere qualsiasi partita. Sarebbe fondamentale avere un numero di calciatori a disposizione che ti permetta di affrontare tutte queste partite. Ormai non è un’eccezione. Il calcio è questo e va affrontato in maniera tranquilla, noi dobbiamo avere la consapevolezza di poter vincere tutte le partite”.

Cosa ha chiesto alla squadra? Che tipo di mentalità bisogna avere in questo mese decisivo?

“Ho visto la squadra sempre in condizione. Poi se siamo costretti a giocare sempre con gli stessi calciatori, qualcuno può andare un po’ in fatica, ma l’ho sempre vista lavorare bene e cercarsi durante gli allenamenti. Non conta tanto quello che siamo costretti a passare, ma conta quello che vogliamo organizzare, quello che deve essere il livello di qualità da esibire come ambizioni, se siamo vogliosi o meno di poter superare qualsiasi ostacolo. Ora che è finito il mercato, sono felice. Posso riabbracciare i miei giocatori, c’era il dubbio che potesse venire a mancare qualcuno. Mi sembra di avere le carte in regola per giocare questa partita difficile e per fare quel piccolo miglioramento di cui abbiamo bisogno per essere meglio di quello che abbiamo fatto finora”.

Quali insidie ci sono domani al Penzo?

“Non bisogna cadere nel tranello che sia una partita di passaggio. È un avversario forte, il Venezia ha calciatori forti e un allenatore che sa fare il suo mestiere. Probabilmente la particolarità per arrivare allo stadio potrebbe creare qualche disturbo dall’attenzione che devi avere. I nostri calciatori lo sanno, la partita vera è questa qui. Non dobbiamo pensare all’Inter, quella di domani conta. Dobbiamo mettere tutto in campo per essere protagonisti”.

Ha temuto di perdere qualcuno?

“No, non mi aspettavo niente. Dopo aver parlato con la società, avevamo fatto un piano per passare questo periodo di rimanere con i giocatori con cui siamo partiti. Siamo rimasti coerenti con le idee iniziali. Pensavamo di avere una squadra forte all’inizio e lo pensiamo tuttora”.

Come ha sfruttato questa sosta? Vedremo qualcosa di diverso col Venezia?

“Abbiamo avuto sempre la fortuna di poter convocare 15 giocatori, qualche difficoltà l’abbiamo avuta sempre. Anche in questo momento tutto sembra volgere al positivo perché abbiamo tutti a disposizione, ma proprio tutti non ce l’abbiamo. Ci mancano alcuni giocatori, abbiamo un numero sufficiente che ci permette di arrivare a questa partita nel modo migliore per esprimere il nostro calcio. Se non siamo a braccetto con l’Inter, è colpa di qualche partita che mentalmente doveva essere più abbordabile. Ora dobbiamo fare un saltino caratteriale, questa è una sfida difficile”.

Nainggolan ha parlato bene di lei.

“Radja dice sempre la verità. Vive senza cover. Dice sempre quello che pensa. Gli chiedo scusa per la notte prima della partita di Bergamo, pensavo fossero rimasti a giocare a carte tutta la notte, invece hanno giocato a Fifa 2016”.

Ci può spiegare l’esclusione di Tuanzebe dalla lista Uefa?

“Dovrei spiegare l’esclusione di un altro. Se metto dentro lui, ne esce un altro. Abbiamo fatto delle valutazioni: è uscito Manolas, è entrato Ghoulam. Adesso è di nuovo a disposizione. Il terzino sinistro ci manca, il centrale ne hai tre perché torna il Comandante. Poi vedremo. Da parte mia è un dispiacere, ora deve curarsi la schiena, ma ha familiarizzato subito con i compagni di squadra. Parla già in italiano e va fortissimo in allenamento”.

A che punto è il recupero di Osimhen?

“È un guerriero, ha messo insieme i pezzi della sua faccia ed è tornato a nattagliare in allenamento. Noi dobbiamo essere alla sua altezzza. Non c’è nessun tipo di problema con quelli come lui. Si casca sempre in piedi”.

Possono giocare Osimhen e Mertens insieme? Come reagite ai suoi atteggiamenti?

“La reazione nel post Salernitana è stata istintiva. Pensava di essere in una posizione più vantaggiosa del compagno. Poi hanno sistemato tutto nello spogliatoio lui e Politano. Osimhen e Mertens possono giocare benissimo insieme, dipende dalla scelta dell’allenatore, ma dobbiamo stare attenti agli equilibri. Ormai con le cinque sostituzioni si fanno anche ragionamenti che vanno dentro la partita e non soltanto della formazione iniziale. Noi abbiamo a casa Lozano e Ounas, di avere anche a disposizione qualcuno che cambi la gara può essere un ragionamento possibile. Può valere anche il discorso inverso: provo a vincerla subito”.

La difesa ha fatto bene pure senza Koulibaly. Se lo aspettava?

“Me lo aspettavo. Già all’inizio quando giocava Manolas, Rrahmani faceva vedere di essere sempre sul pezzo, adesso è perfetto nell’interpretazione. Koulibaly? Lo aspettiamo a braccia aperte e poi dentro il campo sa lui come fare per se stesso e per i compagni. Mi sarebbe piaciuta una finale tra Kalidou ed Anguissa”.

Quanto sente suo il progetto Napoli?

“È un discorso che va troppo avanti. Penso all’immediato, c’è un campionato da finire, noi abbiamo degli obblighi e dei doveri”.

Come sta Lozano?

“Deve rientrare e dovrà fare degli accertamenti. Ounas può tornare in gruppo dalla prossima settimana”.