Una vittoria da dedicare a Diego Maradona nel quinto anniversario della sua scomparsa. Antonio Conte vorrebbe dedicare un successo alla memoria del campione che dà il nome allo stadio di Fuorigrotta. L’appuntamento col Qarabag è decisivo per il cammino in Champions del Napoli.
LE PAROLE DELL’ALLENATORE
La sfida di domani è decisiva in Champions. Che energia servirà domani? Giocherete per Maradona?
“Saranno cinque anni dalla scomparsa di Maradona, sappiamo tutti quanto rappresenterà per Napoli. Sarebbe bello dedicargli una vittoria. Sicuramente il Qarabag può essere considerata la squadra rivelazione di questa Champions. Ha pareggiato 2-2 con il Chelsea, ha vinto in Portogallo contro il Benfica. E’ una squadra con tanti stranieri, gioca con ritmi alti e ha qualità. Bisognerà fare una grande gara. Ci vorrà molta energia dall’inizio”.
Il Napoli ha avuto finora tanti infortuni. Quanto è pesato questo problema?
“Nella lista degli infortuni c’è anche Alex Meret, è il portiere dei due scudetti. Sicuramente un allenatore può controllare delle cose, il lavoro, la preparazione tecnico-tattica, ma altre no, tipo i giocatori a disposizione. Dall’inizio della stagione abbiamo dovuto fronteggiare diverse situazioni e continuiamo a fare di necessità virtù. Non dimentichiamo mai che alcuni calciatori fanno la differenza, ma bisogna trovare soluzioni per gestire questi momenti. Mi auguro che cominci a girare un po’ e di avere una rosa un po’ più vasta senza inseguire situazioni particolari”.
E’ una gara da non sbagliare. Come si gestiscono queste situazioni?
“Ora dobbiamo provare a recuperare energia e forza. Con l’Atalanta c’è stato un grande dispendio. Abbiamo fatto una partita molto intensa e di grande energia. Ci portiamo dietro la positività della prestazione e dei tre punti. Questo fa morale. Domani sarà un’altra sfida importante, ma noi le consideriamo tutte così. Sarà uno step che ha un rilievo nel cammino di Champions. Ci arriviamo nella maniera giusta sapendo che dovremmo dare tutto quello che abbiamo”.
Come stanno Hojlund, Rrahmani, Gilmour e Spinazzola?
“Hojlund e Rrahmani sono state sostituzioni tecnico-tattiche durante la partita. Avevano giocato in nazionale. Rrahmani ha fatto un ottimo primo tempo e ho deciso di cambiarlo. Pure Hojlund aveva dato tutto e ho deciso di mettere Lucca. Su Gilmour e Spinazzola mi piacerebbe che ne parlassero i medici, sono più appropriati a farlo. Non hanno problemi muscolari, adesso non riesco a quantificare i tempi di recupero”.
A che punto è il coinvolgimento di tutti?
“Con l’Atalanta hanno giocato cinque giocatori nuovi, con Elmas sono diventati sei. Sono abbastanza coinvolti e devono continuare così. E’ fondamentale che continuino a crescere perché c’è l’indisponibilità di tanti calciatori. Dobbiamo sfruttare questa situazione per migliorare coinvolgendo i giocatori a disposizione”.
Neres e Lang hanno dato tanto. Possono rappresentare un valore aggiunto?
“Farei un minimo di distinzione tra le due situazioni. Neres è stato già decisivo nello scorso campionato, non stiamo andando a scoprire nessuno. Lang è appena arrivato. Con l’Atalanta hanno fatto bene, ora dobbiamo continuare. Pensiamo alla sfida di domani e serviranno altre risposte”.
Lavorerete ancora sulla difesa a tre?

“Sicuramente la svolta non è tanto sulla difesa a tre, ma sul centrocampo a due, in modo da avere un’alternativa che contro l’Atalanta era Elmas anche se non è proprio il ruolo suo. Abbiamo delle assenze e quindi abbiamo dovuto trovare una soluzione”.
Quanto sarà importante recuperare Lukaku? Può andare in panchina a Roma?
“No, non è pronto. Romelu ha ancora un po’ da lavorare. Sul fatto della sua importanza, lo sappiamo benissimo. Parliamo di un giocatore riconosciuto a livello internazionale. Ha dato tanto nello spogliatoio, ha grande carisma. Averlo recuperato sotto questo punto di vista è importante. Si è curato per diversi mesi in Belgio. Ora siamo in situazione di grande emergenza, dobbiamo indossare l’elmetto e ognuno deve fare il suo”.
