/ Benitez: “Voglio capire se nel business plan del Napoli c’è la volontà di lottare per lo scudetto”

Benitez: “Voglio capire se nel business plan del Napoli c’è la volontà di lottare per lo scudetto”

Rafa Benitez parla alla vigilia della sfida con il Wolfsburg.
Si ricorda la finale Liverpool-Milan di Istanbul?
“E’ una buona domanda. Per il Wolfsburg, ovviamente. Scherzi a parte, conosciamo il valore dei nostri avversari. Ha fatto 4 reti al Bayern Monaco. Faranno una gara importante e noi giocheremo come all’andata. Lavoreremo per fare gol. Abbiamo tanto rispetto per una squadra che ha un attacco forte, un centrocampo molto pericoloso e una difesa che sostiene l’azione offensiva”.
Cosa dice sul rendimento di Marek Hamsik?
“Vedete con quale allenatore ha realizzato piu’ doppiette. Lui ha libertà per fare quello che vuole in campo. Ha tanta qualità, a volte va meglio, altre no. L’infortunio dell’anno scorso è stato importante, ma ha dimostrato la sua qualità e adesso ha anche piu’ fortuna”.
Si è ritrovata un po’ di serenità. E’ stato un periodo pesante con il ritiro. Qual è il suo punto di vista? E’ servito?
“Ho la stessa idea di prima. L’anno scorso la squadra vinceva senza ritiro e credo che non ne abbiamo bisogno. Il Barcellona ieri in campo è arrivato alle 19.15 prima della sfida di Champions, il Cagliari è andato in ritiro e ha perso. Contro Roma e Lazio non abbiamo perso per il ritiro. Con la Fiorentina abbiamo giocato peggio, ma siamo riusciti a vincere. Il ritiro prima delle trasferte lo abbiamo sempre fatto. Quando si giocano tante gare, credo sia importante vedere la famiglia piuttosto che un compagno. Dopo qualche giorno qui, la testa non è pulita perché pensano alla famiglia. Per quanto mi riguarda, è anche perfetto. Io abito qui e li ho sempre a Castel Volturno. Ieri abbiamo avuto un confronto con il presidente De Laurentiis. Bisogna ringraziare Riccardo Bigon: ha messo tutti nello stesso binario. Tutti vogliamo vincere, noi, i giocatori e il presidente”.
A Wolfsburg parlò della volontà di ascoltare i programmi futuri. Ha parlato con il presidente?
“Dopo la gara con il Wolfsburg, io e il presidente ci siamo scambiati degli sms. Stesso discorso dopo Cagliari: avremmo dovuto parlare del business plan, abbiamo solo rinviato. Non ho detto no al Napoli perché non abbiamo parlato. E non ho firmato con il City come dicono. Nel frattempo faccio il massimo come ho fatto al Chelsea. Credo che il talento si sfrutti al massimo con la fiducia. Questi giocatori ce l’hanno”.
La percentuale di una sua permanenza a Napoli qual è?
“Se devo fare un incontro, la cosa piu’ importante è pensare ai risultati. Dobbiamo giocare con Wolfsburg e Sampdoria. Ho sempre parlato di spalla a spalla. Noi abbiamo l’ultima di campionato con la Lazio. Se riusciamo a ridurre la distanza, possiamo giocare l’ultima gara per il terzo o per il secondo posto. Dobbiamo essere uniti. La Champions significa soldi e investimenti per il futuro. Quindi dobbiamo essere concentrati”.
La vittoria in Europa League garantisce la Champions che dà introiti sicuri sul mercato. Il suo futuro è legato a questa possibilità?
“Chiaramente ho sempre detto che io sono un professionista e l’ho dimostrato in passato. Quando ho vinto qualcosa, ho un’idea su come procedere. Ora è fondamentale il Wolfsburg, ma io penso anche al campionato. Questa squadra fisicamente è forte, abbiamo meritato di vincere contro la Lazio, ma non è andato così. Avremmo potuto parlare anche di una finale di Coppa Italia. Ora vedo una squadra unita e intenzionata a fare bene. Noi possiamo parlare di tante cose, ma il Napoli è un patrimonio dei tifosi e se la città vede i risultati sarà orgogliosa di noi. Ci proveremo fino alla fine. Se il business plan permette di competere per un obiettivo importante, parlo con la mia famiglia e decido. Questa voce del Manchester City mi piace, ma non c’è nulla”.
Quali saranno i tempi per decidere?
“Ora abbiamo due partite. Con il Napoli ho trovato l’accordo a fine stagione quando Mazzarri era andato via. I tempi ci sono”.
Farà il turnover?
“Noi lo facciamo sempre. Maggio poteva essere titolare ma non c’è perché è malato. Quindi devo decidere e lo farò domani. Cambierò qualcuno, ma non so ancora quanti”.
E’ gratificato dall’interesse del City?
“Se dico sì, è una domanda trappola. Sono stato in Inghilterra tanti anni e conosco le squadre che lavorano bene. Il Manchester City lo è, ma devo concentrarmi sul Napoli. Voglio lasciare il Napoli il piu’ in alto possibile in Europa League e in campionato. E’ una grande responsabilità. Dobbiamo continuare a lavorare”.
Higuain giocherà domani?
“Lui vuole vincere sempre. Se fa gol, è meglio. Ha lavorato benissimo per la squadra anche a Cagliari, è molto concentrato”.
Cosa è cambiato rispetto a dieci giorni fa?
“Tutti vogliamo vincere. Non solo questa, vogliamo dimostrare che il successo di Wolsburg non sia stato isolato. Siamo sempre uniti. Il calcio dipende un po’ dalla testa. Lo abbiamo capito con il Cagliari. I giocatori sono delle persone che hanno una famiglia e bisogna trovare un equilibrio. Gestire una squadra che gioca 60 partite è diverso da una che ne gioca 30 o 38. Tanti allenatori mi danno consigli, ma non hanno mai allenato su tre fronti. Posso sicuramente fare degli errori, ma io faccio così. Oggi abbiamo visto una squadra contenta in campo. Nel Liverpool una volta ho comprato un giocatore spagnolo che era capocannoniere della Champions, ma dopo sei mesi è andato via perché non aveva la sua famiglia. Tante squadre che fanno il ritiro, retrocedono lo stesso. Oggi dobbiamo essere contenti”.
Il turnover sarà abbondante?
“Non lo so”.
Le voci di mercato possono influire nei prossimi 40 giorni. Oppure siete impermeabili all’esterno?
“L’esperienza in Italia e a Napoli ci dice che le voci saranno presenti. A volte s’inventano tante notizie, concentriamoci soltanto sul lavoro. Dobbiamo gestire questa situazioni”.
Vuole fare un appello ai tifosi?
“Seguiamo le regole Uefa, evitiamo la squalifica, così l’eventuale semifinale si gioca al San Paolo”.
Callejon ha ritrovato la fiducia. E’ un’arma in piu’?
“E’ importante capire che questo gruppo è fantastico dal punto di vista caratteriale. Bisogna dare sempre fiducia ai giocatori”.
Firmerebbe oggi per una finale di Supercoppa Europea contro la Juventus?
“Mi piace sempre giocare una finale. Ma oggi devo dire che devo arrivare alla finale di Europa League, al secondo o al terzo posto in campionato e andare avanti”.
Quanta differenza c’è tra il Napoli di Wolfsburg e il Napoli che ha perso con Roma e Lazio?
“Siamo la squadra che tira piu’ in porta, vuol dire che ci è mancato soltanto il gol. Questa squadra segnava tanto l’anno scorso nel primo tempo e potevamo gestire al meglio. Abbiamo creato tanto, ma non riuscivamo a concretizzare e purtroppo abbiamo pagato questo. Vedo la squadra forte dal punto di vista fisico e mentale. Possiamo vincere contro chiunque”.
Ha detto che vuole lasciare il Napoli in alto in classifica. E’ un sintomo d’addio?
“No, parlavo di adesso. Non ho ancora parlato col presidente e poi deciderò. A gennaio ho detto al presidente che ci saremmo parlati piu’ avanti, ora ci siamo scambiati soltanto degli sms e ci parleremo tra poco”.
Per restare, lei vuole lottare per lo scudetto?
“Non è il momento di fare questa analisi. I tifosi vogliono titoli. I giocatori hanno vinto tre titoli, io due. Se possiamo arrivare alla Champions e giocare ad un altro livello è meglio. Ci sarebbe altro prestigio per la società. Dobbiamo gestire bene il fair play finanziario, Aurelio lo ha fatto bene negli anni scorsi. Dobbiamo gestire il prossimo passaggio: continuiamo a gestire senza debiti oppure cerchiamo il passaggio che manca per avvicinarci alle big, in modo da poter lottare per lo scudetto o per aggiungere i trofei. Questo è un processo che ha bisogno di passi importanti”.

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