/ Marino: “Hamsik considera il Napoli un punto di arrivo. Soriano? Se arriva Herrera, non serve”

Marino: “Hamsik considera il Napoli un punto di arrivo. Soriano? Se arriva Herrera, non serve”

Pierpaolo Marino parla ai microfoni di Marte Sport Live: “Le parole di Kozak su Hamsik? Non facciamola tanto grande. Voleva ingraziarsi Hamsik, ma a volte gli allenatori dopo la partita possono dire frasi infelici. Noi dobbiamo essere superiori. Hamsik ha sempre considerato Napoli un punto d’arrivo e ho avuto questa sensazione sin da quando l’ho preso, al contrario di Lavezzi che cercava  rinnovi contrattuali. Marek si sente in un top club. Il gol di ieri è fantastico, non se ne sono visti così belli nella competizione. Il suo e quello di Modric sono i più belli. I rifiuti? Non è nulla di nuovo. Capitò anche con Huntelaar. Vorrei dare un consiglio al Napoli: sarebbe meglio informarsi sulla volontà dei giocatori per evitare il danno d’immagine. Lapadula? Se non viene a Napoli, lo fa per motivi tecnici. Non piace a nessuno fare l’alternativa ad Higuain, soprattutto per chi arriva in serie A a 26 anni. Kums e Soriano? Forse Soriano comporterebbe una variante nel modulo con il trequartista. Se arriva Herrera, al Napoli non serve Soriano. Sarri sta studiando sicuramente delle alternative tattiche e può richiedere giocatori per variare qualcosa. Ha ricevuto delle critiche anche da De Laurentiis che vuole più turnover. Sarri si starà attrezzando, è un’ipotesi plausibile. Le parole di De Laurentiis su Koulibaly? Il presidente del Napoli cerca la pace attaccando, quindi proverà una mediazione. Se il Bayern gli offre 4 milioni di euro a stagione, sarà difficile pareggiare l’offerta perché questo comporterebbe un meccanismo di ripercussione su tutti gli altri. Manca una figura dirigenziale nel Napoli? De Laurentiis domina la scena e non c’è spazio per una figura così. Se il presidente facesse un passo indietro, si potrebbe organizzare un organigramma più articolato. Ma al momento mi sembra un’ipotesi difficile, De Laurentiis vuole dominare la scena come fanno Lotito o Preziosi. Quando io ho vinto lo scudetto al Napoli, c’erano uomini forti. All’inizio c’eravamo sia io che Allodi prima della malattia di Italo. Ferlaino era molto attento in queste cose. Il Napoli aveva una società forte e poi al posto mio arrivò Moggi, altro grande dirigente. La struttura era forte”.

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