Bucchi: “Il sistema di gioco è importante: il 4-3-3 mi sembra più adatto alle corde di questo Napoli”

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Christian Bucchi parla a Marte Sport Live: “Il sistema di gioco è importante e penso che ora sia il caso di definire quale sistema di gioco adottare. Mazzarri quando è arrivato ha pensato a dare una quadratura difensiva visti i problemi nati dall’assenza di Kim in avanti. Il Napoli aveva perso la sua solidità granitica e Mazzarri ha provato a ritrovare con la difesa a tre, ma ora c’è stata un’involuzione totale. Il Napoli era una squadra che esprimeva un gioco offensivo importante e si è ritrovata ad avere tre passi indietro come espressione di gioco. Anche ieri sera, anche se il Napoli, gol subito a parte, non ha rischiato molto, nel primo tempo ha creato solo un’opportunità da rete. Nella ripresa, quando il Napoli è tornato al gioco più vicino alle sue caratteristiche, con i tanti calciatori di qualità, votati al dribbling e al dialogo stretto, si è vista una squadra completamente diversa. Se il Napoli avesse segnato due gol non avrebbe rubato nulla, con il 4-3-3 è proprio la squadra che fornisce risposte diverse, perché quel modo di giocare è il suo vestito ideale. Sul gol del Milan c’è stata una situazione di gioco particolare. C’è stato l’inserimento del terzino che era accoppiato con Di Lorenzo che non può seguire per 50 metri Theo Hernandez, soprattutto per vie interne. Doveva prenderlo il regista, il Lobotka, o anche il difensore, Juan Jesus, doveva stringere e chiudere lo spazio. Il Milan è stato bravo, anche se sono arrivati in effetti troppo semplicemente in porta. Gli automatismi di una difesa a tre sono diversi da quella a quattro e forse hanno pagato la non abitudine al sistema di gioco. Il Napoli gioca in modo poco corale? E’ una stagione difficile dal punto di vista delle motivazioni, il massimo per un calciatore che arriva a Napoli è vincere uno scudetto. Vincerlo in quel modo, da squadra, vuol dire aver centrato un’annata irripetibile, specie per un club non abituato a vincere sistematicamente il titolo. Era prevedibile che vi fosse un po’ di scollamento, a questo punto l’unico obiettivo è tornare a divertirsi e a divertire, ovvero ritrovare la cosa che ha reso speciale il Napoli negli ultimi anni, specie con Sarri e con Spalletti. A tratti si è vista una squadra che non si diverte. Nella ripresa col Milan invece qualche traccia si è notata: bisogna ripartire da lì”.