Napoli, Spalletti: “Dobbiamo comandare noi la partita, altrimenti rischiamo contro i Rangers”

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Luciano Spalletti parla alla vigilia della sfida con i Rangers.

Quali sono le difficoltà per domani?

“Dobbiamo farci trovare pronti in uno stadio suggestivo come questo. Passerà tutto da questo aspetto. Il fatto di avere un giorno in più ti permette di pensare in anticipo alla formazione. Quando sei risicato con le tempistiche, hai meno tempo”.

Che tipo di partita si aspetta domani?

“Per un evento così importante, sono cose che possono starci. Facciamo le più sentite condoglianze a tutto il Regno Unito per la scomparsa della Regina Elisabetta II. Non ci sono molto alternative nel tipo di partita, hanno una storia ben precisa. Riescono a trasferire tutto dentro i 90 minuti. Ricevi la botta di tutte le cose messe insieme. Bisogna saper reagire alla pressione emotiva. Conosco abbastanza bene i miei calciatori e vogliono mettere in evidenza le loro qualità in ogni circostanza. Li vedo molto più sicuri e tranquilli”.

Che tipo di girone è quello del Napoli?

“Vale tanto per i romantici del calcio. Ci sono squadre storiche. Queste competizioni non capita spesso di viverle, andare in questi stadi che hanno blasone e storia è una felicità in più”.

I Rangers sono reduci da due sconfitte consecutive?

“E’ una squadra che si esalta nel suo stadio. C’è un clima unico, il blasone conta. Rappresenta un’energia superiore. Ho letto le interviste di alcuni ex giocatori. Di fronte al loro pubblico, è impossibile non avere reazioni importanti”.

E’ una sfida che assomiglierà a quella contro la Fiorentina?

“Come atteggiamento noi abbiamo giocato anche l’anno precedente in stadi dove si può trovare questa pressione e la passione esercitata durante il match dai tifosi avversari. Non possiamo utilizzare le stesse armi che hanno loro, rischiamo di perderla se giochiamo in questa maniera. C’è solo un modo per modellare questo tipo di vampate, dobbiamo tenere palla e comandare”.

E’ Simeone l’uomo giusto per questo tipo di partita? Cosa gli sta insegnando per trasformarlo in un grande centravanti?

“Prima parlavo con Capello e Costacurta. Avevano tutti la stessa curiosità. Contro lo Spezia pensavo di poterla gestire meglio, poi loro sono stati bravi a renderci la vita più difficile. Uno come Raspadori poteva aiutarci a non dare punti di riferimento alla loro difesa. Ha corso più dei miei centrocampisti, domani probabilmente ci vogliono aspetti differenti. Ci devo pensare bene. E’ normale valutare tutto. Con Giovanni attacchiamo più la profondità, è una delle sue caratteristiche. Ha una grande voglia di giocare”.

Potrebbero esserci novità di formazione?

“Le partite sono ancora poche anche se ravvicinate, ma noi siamo stati fortunati, abbiamo utilizzato qualche giocatore in più che ci hanno dato un contributo da un punto di vista gioco facendo rifiatare qualcuno. Siamo a posto. Poi giocare queste partite è bellissimo. Oggi è come se fosse la vigilia di Natale, domani vado a scartare i regali. La Champions rende felice tutti”.

Cosa dice ai tifosi che non sono potuti entrare allo stadio?

“E’ il vero problema che abbiamo. Domani i nostri tifosi non ci saranno. Saranno tutti davanti al televisore e proveranno comunque ad essere al nostro fianco. Lo percepiamo questo discorso, averli con noi ci avrebbe dato una mano. Sappiamo che ci guarderanno”.