Spalletti: “Sette squadre per lo scudetto, abbiamo stesse possibilità delle altre. Mertens e Demme tornano a disposizione”

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Luciano Spalletti parla alla vigilia della sfida con il Cagliari:

Il Napoli ha grandi numeri. Quanto si sta divertendo con questa squadra?

“Lo avevamo già detto. E’ bello essere il Napoli, questo ve lo assicuro. Stiamo benissimo, ci sentiamo avvolti dall’affetto della nostra città e dei nostri tifosi. Abbiamo la consapevolezza che ci sono momenti diversi nel corso di una stagione: a volte fai tanti punti, altre meno. Abbiamo totale equilibrio. Noi non vogliamo nasconderci da niente. Le candidate alla prima posizione sono tante, è un condominio di sette squadre, vogliamo assumerci il peso dei nostri millesimali, ma non vogliamo le quote degli altri. Sono uguali per tutte adesso. Saremo pronti a tutto”.

E’ già il Napoli di Spalletti. A che punto siamo?

“Per quanto riguarda gli accostamenti alle prestigiose panchine precedenti, non possono che farmi piacere. E’ un onore vedere il mio nome accostato ad altri. Questo non è stato solo il Napoli di Gattuso e Sarri, è stato anche il Napoli di Ancelotti e Benitez. Bisogna saper organizzare le cose. Oltre all’organizzazione dobbiamo considerare il talento e la qualità dei questi calciatori, quindi è facile chiedere loro certe cose. Mi state dando tanti meriti, ma il livello dei giocatori è molto alto”.

Domani arriva il Cagliari. Che rapporti ha con Mazzarri?

“Lo conosco bene. Abitiamo ad un chilometro di distanza, in Toscana, c’è un ponte che ci divide. Ci conosciamo bene, abbiamo confidenza. Mi aspetto sicuramente un Cagliari organizzato, lui sa farlo bene con le sue squadre. Lo ha fatto anche a Napoli. Con l’Empoli non ha fatto una grande partita, ma con la Lazio la prestazione è stata positiva. Ci vorrà il massimo delle nostre potenzialità. Dobbiamo ragionare di squadra. Il talento e la qualità individuale vanno inseriti nel meccanismo complessivo”.

Cosa ne pensa dei cinque cambi?

“E’ una novità importante. Dobbiamo essere pronti, noi allenatori ma anche i calciatori. Loro interpretano l’essere titolare con la maglia, così ti considerano l’allenatore amico, ora la prospettiva sta cambiando. Quelli che subentrano  fanno la differenza. Ci sono i titolari del primo tempo e i titolari del secondo tempo. Ora non penso al turnover, lo faremo tra un po’, adesso i giocatori devono entrare in forma. Qualcuno è stato impiegato di più perché doveva trovare la condizione. Poi ora che aumenteranno la partita, penseremo a questo aspetto. Lo spettacolo deve essere sempre di alto livello, quando entrano attaccanti esterni, rimettono in campo, scatto, talento, tecnica e gol”.ù

Chi ha più millesimi, Inter o Milan?

“Li abbiamo tutti allo stesso modo, a meno che non si voglia dare più pressione ad una squadra rispetto ad un’altra. Noi abbiamo mantenuto il profilo complessivo della stessa formazione rispetto allo scorso anno. Sono andati via solo Hysaj, Maksimovic e Bakayoko, ma ci sono club che hanno cambiato tanto e hanno investito molto”.

C’è qualcosa che l’ha sorpresa all’interno della squadra?

“Chi ha talento di solito si accontenta di quello. I nostri calciatori, invece, non si accontentano e ci mettono sopra lavoro, fatica e sudore per essere resistenti. Questa è una qualità importante. Giro questo complimento ai miei calciatori. Si coinvolgono tra di loro e si stimolano a vicenda”.

C’è una nota stonata all’interno di questa sinfonia da rimediare?

“Non ho da correggere niente. Il tifoso del Napoli è alimentato dall’amore e dal sentimento, questo non crea fastidio. E’ sempre importante avere questo supporto”.

Cosa ha fatto a Fabian che è continuo?

“A lui non ho fatto niente. Conosce il calcio, aveva il vizio di trascinare troppo la palla come tutti quelli che hanno tecnica e sono bravi. Ha trovato lo sfogo nel passarla di più e nel riceverla di più. Tutti adesso fanno così”.

Come sta Mertens?

“E’ a disposizione, sarà con noi. Abbiamo accelerato, è un campione voglioso di stare in questo gruppo. Ha spinto per esserci. Abbiamo fatto, tramite il dottor Canonico, un contatto con il professore che l’ha operato e ci ha dato totale disponibilità. Rientra prima del previsto perché ci vuole stare”.

Il Napoli ha 10 marcatori diversi. Come ci è riuscito?

“Ringrazio degli apprezzamenti, ma ho 62 anni e qualche esperienza l’ho vissuta. I giocatori di talento fanno la differenza e vogliono creare una squadra coinvolgendo chi è fuori. L’abbraccio è bellissimo da vedere. Nello spogliatoio abbiamo il salvadanaio dei meriti e tutti vogliono contribuire. E’ facile fare l’allenatore in queste circostanze. Abbiamo un capitano come Insigne che dimostra il suo ruolo quotidianamente, abbiamo un comandante come Koulibaly che rimette sempre tutto a posto con la sua presenza. Se c’è da dire qualcosa, lo fa senza problemi. Abbiamo una società che ha fatto. Abbiamo una società all’altezza, ha lavorato tanto quando c’è stato il rischio di non avere alcuni giocatori a Leicester. Queste cose denotano grande unità”.

Ha notato dei miglioramenti del gruppo dal punto di vista mentale?

“Sì, li ho notati. Bisogna stimolare i giocatori, poi tocca a loro. Questo aspetto dipende dalla forza di alcuni elementi che prendono la giusta direzione. Faccio un esempio: se perdi la palla, poi la devi conquistare anche se hai tecnica. Questa squadra sa riconoscere certi aspetti”.

Quando rientrerà Diego Demme?

“E’ stato convocato anche Demme. Per noi diventa fondamentale. Abbiamo tirato un po’ la corda a centrocampo. Diego è qualcosa che ci servirà anche subito. Il fatto che stia molto bene, abbia calciato e abbia fatto contrasti per noi è un sospiro di sollievo. Lobotka si è fermato e non ci sarà fino alla sosta. Per il centrocampo ho sempre parlato di un costruttore, di un distruttore e di un incursore. Zielinski ed Elmas potrebbero essere uno di questi. Noi abbiamo sei centrocampisti e due per ruolo”.

Che caratteristiche devono avere i difensori centrali?

“Noi facciamo la costruzione dal basso e non ci sono alternative. Se l’avversario sta là, rischi di dargli il pallone se verticalizzi, quindi dobbiamo palleggiare molto per far perdere all’avversario gli equilibri per giocare negli spazi che si creano e che poi vai ad occupare. Il portiere deve saper giocare anche con i piedi, non lo dico io, ormai è riconosciuto. E’ fondamentale ricostruire quando le squadre ti pressano e in quel momento il portiere può verticalizzare”.

E’ cambiato qualcosa nelle ultime due partite?

“Non è cambiato niente. Abbiamo fatto una buona partita a Leicester, dove meritavamo di più. Con la Samp abbiamo avuto difficoltà nel primo tempo, non dimentico i due interventi di Ospina che ha salvato due gol. Lo dico per trovare un equilibrio  a quello che si dice. Bisogna sempre migliorare. Lo dico anche quando arriveranno i momenti difficili. Dobbiamo annusare ciò che arriva addosso di negativo”.

Il centrocampista deve essere uno stoccatore. Chi è?

“Vuol dire quello che tira da fuori e fa gol. Zielinski ha la bastonata che piega gli avversari. Non dà tempo al portiere di posizionarsi. Elmas ha questa qualità, così come Fabian. Secondo me lo farà vedere anche Anguissa. Qualcuno ce l’abbiamo. Pure Demme  è uno che ha il tiro da fuori, forse un po’ meno Lobotka che ha altre caratteristiche. Essere uno stoccatore è la qualità dell’incursore”.

Rrahmani sta facendo bene. Come ha reagito Manolas?

“La reazione di Manolas è facile da analizzare: quando è entrato, ha fatto vedere subito di essere nel contesto squadra. Rrahmani fa parte di quel ragionamento che abbiamo fatto prima dell’autocoinvolgimento e dell’autoalimentarsi da soli. Questo gruppo vuole diventare forte e poi dividersi i meriti”.

Anguissa sta aiutando Fabian nella maturazione?

“Quando Cristiano Giuntoli e Maurizio Micheli mi hanno parlato di questo calciatore, non lo conoscevo. In Inghilterra molti calciatori hanno fisicità e portano il discorso su questo piano. Ora li cerchiamo anche noi in Italia, sono fondamentali per alzare il livello. Oltre alla fisicità, serve la tecnica. Poi ci siamo informati e tutti hanno detto la stessa cosa: le sue qualità sono aumentate nel  corso del tempo e lo sta dimostrando anche adesso nel nostro calcio. E’ una persona splendida, veramente da gruppo Napoli. Sembrava che ci fosse già stato per come si è inserito. E’ un ragazzo semplice, gli puoi chiedere qualsiasi cosa. Probabilmente ne trae beneficio pure Fabian”.

Ci sono le condizioni per aprire un ciclo Spalletti oppure è prematuro?

“Non si può fare un discorso ad ampio raggio. L’addizione di come ci comportiamo giorno dopo giorno farà la differenza. Dobbiamo crescere continuamente”.

Come sta Ghoulam?

“E’ vicino al rientro. Se continua così, la prossima partita lo portiamo”.