Spalletti: “Sono disposto a tutto per il Napoli, l’anno irripetibile sarà il prossimo. A Torino cambierò qualcosina”

237

Luciano Spalletti parla alla vigilia della sfida contro il Torino.

E’ il momento più bello della sua carriera?

“Per me il tempo che passa mi crea sempre lo stesso problema. Devo fare qualcosa che mi dia soddisfazione e quella pienezza. Noi verremo giudicati per la serietà e per la professionalità con le quali abbiamo affrontato il percorso. Ho questa esigenza e mi devo affrettare, di tempo non ne ho molto e devo dare valore alle cose che mi vengono davanti. Per completarle con il Napoli sono disposto a tutto”.

Questo può essere un anno irripetibile?

Per quanto mi riguarda l’anno irripetibile saranno quelli successivi, nonostante qualsiasi cosa accada. Si può andare avanti all’infinito. Il traguardo è sempre quello che puoi scoprire. Non ci si deve fermare mai”.

Quanto è soddisfatto della capacità del Napoli di adattarsi all’avversario?

“Parlo volentieri del Torino per il rispetto che devo e riconosco alla squadra di Juric. Sarà una sfida molto difficile. Il Toro non cambierà atteggiamento, l’Eintracht lo ha fatto perché c’era il risultato dell’andata e quindi hanno provato a modificare. Sono stati costretti. Il Toro gioca sempre alla stessa maniera, è un avversario molto complicato. E’ asfissiante in tutto quello che fa, non soltanto in fase di non possesso. Quando hai palla, sei costretto sempre ad impostare duelli sulla fisicità. Il Toro sta disputando un grande campionato, con Juric c’è sempre stata grande stima per la qualità del lavoro”.

Che vuol dire che Spalletti non ha molto tempo?

“Vuol dire che ho 64 anni. Non so per quanto tempo ancora resterò in panchina, questo lo vedremo. Se penso all’impegno della squadra, vorrei vivere in eterno. Se penso a quello che è successo in città l’altra sera, vorrei non partecipare a questo tipo di situazioni”.

La prossima vita di Spalletti cosa prevede?

“Non lo so, ogni momento può essere diverso, è meglio non fare calcoli. Si prova sempre ad essere migliori”.

Domani c’è da aspettarsi qualche cambio in più?

“Può succedere che ci sia qualche titolare differente rispetto alla partita precedente. Ci si prepara al meglio per ogni singola partita. Ne affrontiamo una alla volta, i conti li facciamo alla fine. Le alternanze dipendono dalla forma dei singoli e in base alle caratteristiche dell’avversario. Non ho il timore di sbagliare, ho tutti interessati alla causa e molto disponibili da un punto di vista fisico e mentale. Abbiamo speso tantissimo contro l’Eintracht perché tutti dicevano che fosse già vinta e di pensare al prossimo turno. Tutti parlano di risultato facile e invece poi l’abbiamo dovuta giocare e in condizioni mentali eravamo in svantaggio totale”.

Quali sono le qualità del Torino?

“Il Toro ha qualità e penso al portiere che è bravo a rilanciare l’azione, quindi noi dobbiamo fare subito la ricomposizione. Poi ha attaccanti di velocità e di tecnica. Conosco bene Karamoh, l’ho allenato. I granata sono bravi ad allungare il campo”.

Raspadori recupera per Torino?

“Non recupera, non è stato convocato dalla nazionale”.

E’ soddisfatto dei progressi di Ndombele?

“E’ un calciatore forte, all’inizio non lo conoscevo. C’era il dubbio del motivo per cui il Tottenham lo avesse lasciato partire. Secondo me ci sarebbe stato bene, lo alleno volentieri, è forte fisicamente, nella modernità del calcio c’è da includere questa forza fisica che è un valore importante. Ha forza, motore, tecnica e questi guizzi di lucidità dove riesce a trovare lo spazio. Ndombele mi garba, come si dice in Toscana”.

Di Lorenzo ha parlato della consapevolezza del gruppo. Qual è il segreto della continuità?

“Dipende sempre dalla ricerca dei calciatori, dalla loro voglia di non vivacchiare e di far vedere sempre di che pasta sono fatti. La volontà è chiara, così come il comportamento da tenere. Di Lorenzo è qualcosa di incredibile come persona e come calciatore. Ogni allenamento migliora sempre, è incredibile”.

Domani potrebbero giocare Elmas o Simeone dall’inizio?

“Mi vuol far diventare antipatico con i miei calciatori, ma io li abbraccio dalla mattina alla sera. Dobbiamo valutare che c’è una sosta dopo e c’è possibilità di recuperare bene. Quelli che non hanno i meccanismi arrugginiti dalla partita precedente, giocano di nuovo. Poi ci sono giocatori come Elmas che meriterebbero di essere qualche volta titolari, così come gli altri. Qualcosina cambierò, ma non lo dico”.

E’ terminato il divieto di trasferta, quanto è importante?

“Per noi è fondamentale. E mi auguro non accadano più altri problemi. La squadra si sente più forte con il pubblico accanto. Ho temuto quando i nostri tifosi non ci hanno potuto accompagnare in trasferta, i calciatori hanno bisogno di quell’orecchio pieno e del sostegno che ci dà la curva”.

Zielinski ha sempre fatto meglio in Champions. E’ un caso?

“Secondo me ha giocato allo stesso modo pure in campionato. Andrò a rivederlo. Zielinski si nutre della crescita costante della squadra”.

Come mai ha calciato lui il rigore?

“Ha deciso la squadra. All’interno del nostro spogliatoio, c’è democrazia. Voleva riscattare gli errori precedenti”.