/ Ottavio Bianchi: “Poche squadre bissano lo scudetto, per farlo serve azzerare tutto. Lo sfogo di Conte è stato necessario, evidentemente”

Ottavio Bianchi: “Poche squadre bissano lo scudetto, per farlo serve azzerare tutto. Lo sfogo di Conte è stato necessario, evidentemente”

Calcio Napoli News: l’allenatore dello storico primo scudetto ha detto la sua sul difficile momento del Napoli ai microfoni di Radio Marte

 

 

Fare filotto è per pochi club

 

“Vincere due scudetti di fila o fare filotto è successo a poche squadre nella storia. Il Calcio Napoli ha avuto difficoltà anche dopo gli altri, come lo hanno avuto Lazio, Cagliari e tante altre, anche all’estero. E’ difficile specie in club e ambienti non così abituati a vincere. Il segreto è, già il giorno dopo lo scudetto, provare a migliorarti ancora. Non perché uno ha vinto deve fermarsi, fare gli stessi allenamenti e le stesse cose dell’anno del tricolore. In questo si parte già perdenti. Ogni volta bisogna migliorare, aumentare la velocità, l’abilità tattica, la motivazione. E questo non è certo facile, serve la mentalità di dimenticarsi completamente di quello che hai fatto il giorno prima, azzerare tutto, come capita nelle corse ciclistiche a tappe. Nei grandi club, Real Madrid, Bayern o Barcellona, pur cambiando molto si resta vincenti. Ripeto, tutti devono essere consapevoli che se si fa la stessa cosa dell’anno precedente si perde”

 

 

Il calcio è sport di squadra

 

“Ho iniziato già a 13 anni a giocare e già mi pagavano per farlo. C’era la regola del mio vecchio allenatore che mi diceva, in dialetto lombardo ‘ragazzo, devi mangiare, ascoltare e tacere’. Ora tutto è cambiato, ogni squadra è composta da 25 mini-aziende, anche i giocatori di medio livello lo sono. Invece servirebbe sempre ragionare da squadra. Ai miei tempi del Napoli trattavo il signor Maradona, che era il più grande di tutti in assoluto, come uno degli altri, perchè il calcio è sport di squadra, dove le qualità del singolo sono a disposizione del collettivo e viceversa”.

 

 

Tanti infortuni perché si gioca troppo

 

“Non giudico le parole di Conte, non lo conosco personalmente e il suo grande curriculum parla per lui. Bisognerebbe essere dentro per capire, se lui ha parlato in quel modo avrà le sue ragioni e se ha deciso di dire certe cose pensa che sia stato necessario per dare una scossa al Calcio Napoli. Di certo un allenatore resta sempre un uomo solo al comando anche nelle negatività. I tanti infortuni? Oggi si gioca tanto, troppo. Quando io ero allenatore i calciatori avevano micro-traumi che avevano bisogno di 2-3 giorni per assorbirli. Se si gioca ogni tre giorni non c’è tempo per il recupero e quindi tanti piccoli, grandi infortuni producono incidenti più seri, specie a livello muscolare. E’ vero che le rose ora sono più ampie ma è altrettanto vero che si gioca troppo di più e a ritmi più intensi”.

 

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