Maurizio Sarri parla alla vigilia della sfida con la Sampdoria.
Crede ancora nel secondo posto?
“Abbiamo l’obbligo di crederci. Pensiamo al nostro dovere, fare una partita vera a Genova contro una squadra forte e prendere punti. Le possibilità non sono molte, ma noi ci proviamo. Ho grande stima della Sampdoria, Giampaolo è un bravo allenatore e la società si è mossa bene con giocatori giovani e di prospettiva. Per noi non sarà una partita semplice”.
Mertens potrebbe vincere la classifica cannonieri. Sarebbe pure una sua vittoria personale?
“Le scelte devono essere avallate dal campo e quindi si moltiplicano quando il giocatore è forte. Si torna sempre allo stesso discorso. Il merito va a Mertens. La squadra deve fare risultato e il resto sarà una logica conseguenza”.
Con Albiol e Koulibaly il Napoli ha incassato solo 10 gol.
“Secondo me la nostra linea difensiva è in grande crescita. Il nostro modo di giocare può esporti a tante letture e qualcuna la puoi sbagliare. Possiamo migliorare e io mi auguro che sia così anche per gli altri giocatori”.
Che squadra è la Sampdoria?
“La Sampdoria è un’ottima squadra e può mettere in difficoltà chiunque. Noi dobbiamo crescere dal punto di vista della mentalità e lo dobbiamo dimostrare domani”.
Insigne e Albiol hanno parlato dello scudetto.
“Hanno parlato di sogno. Questo mi fa piacere”.
Incontrerà De Laurentiis al termine della stagione?
“Può darsi. Se succede è normale, se non succede è normale lo stesso. Abbiamo un direttore sportivo che si occupa di tutto”.
Come sta il Napoli?
“Stiamo bene fisicamente e questo raramente succede a fine maggio. Ho la sensazione che se ci fossero state altri cinque o sei giornate, avremmo fatto ancora meglio”.
L’ultima partita di Totti con la Roma.
“Tutti in piedi. E’ uno dei principali talenti del calcio europeo degli ultimi 50 anni. E’ un fuoriclasse. Ha fatto pure l’attaccante e ha preso dimestichezza con il ruolo in maniera semplice”.
Se la Roma arriva seconda, cosa ha influito: gli infortuni di ottobre o gli otto rigori avuti più dai giallorossi?
“Cinque rigori sono stati ininfluenti, tre hanno portato cinque o sei punti. Bisognerebbe stare a sindacare episodio per episodio. La Roma è la squadra che ha giocato più palloni in area avversaria, quindi non mi sorprendono i 14 rigori avuti dalla Roma. Sono i nostri 6 che sono meno comprensibili dal punto di vista statistico”.
La gratifica di più il record di Higuain o l’esplosione di Mertens?
“Fanno piacere entrambi. Gonzalo è un fuoriclasse assoluto, stesso discorso per Dries. Se sta facendo bene da attaccante centrale, è un limite nostro. Dovevamo accorgercene prima. A Mertens è bastato un mese. Tutti lo consideravamo un fenomeno a partita in corsa, ma ci ha dimostrato che abbiamo sbagliato tutti”.
Quale giocatore è cresciuto di più con Sarri?
“Jorginho è diventato un punto di riferimento dal punto di vista del gioco e della mentalità. Poi ci sono giovani che stanno crescendo come Diawara e Rog. Milik ha ancora tanto da tirare fuori, Zielinski ha le stimmate del fuoriclasse”.
A chi conferisce l’Oscar nel Napoli?
“Lo do al gruppo. E’ solido e si è messo in discussione con grande professionalità”.