Maurizio Sarri parla alla vigilia del match contro il City.
Sarrismo e guardiolismo. Cosa le piacerebbe avere di Pep?
“Basta parlare di provincialismo da parte mia. Non posso paragonarmi a Guardiola, è un mostro sacro. Io non ho vinto ancora nulla”.
Qual è l’aspetto di Guardiola che preferisce?
“Mi piace la filosofia di controllare la partita e di uscire da dietro con grande pulizia, mi piace riconquistare la palla in maniera immediata. Stiamo parlando di un livello assoluto. E’ un allenatore che ha cambiato il modo di vedere il calcio”.
Quale margine di miglioramento si aspetta domani?
“Il calcio inglese rispetto al nostro ha introiti televisivi quadrupli e quindi le squadre hanno molti più soldi. Sicuramente il City ha una capacità d’impatto alla partita devastante, ha segnato tanti gol all’inizio. Abbiamo due soluzioni: chiedere all’Uefa di partire al 21’, oppure partire bene. Il City ha merito per la prima mezz’ora della sfida d’andata, non ho mai visto una squadra uscire così bene dalle nostre pressioni. Dobbiamo portarli nell’acqua alta e rendere in bilico il risultato”.
Cosa conta di più? I primi venti minuti all’Etihad o gli altri settanta?
“I primi indicano la forza del City che è anche in grande fiducia. Poi siamo entrati noi in partita e sono convinto che possiamo creare qualche difficoltà. Dobbiamo fare una gara straordinaria dal punto di vista difensivo. Non credo che il City farà un calcio diverso al San Paolo, l’interpretazione delle due squadre sarà la stessa”.
Vuole essere considerato come un innovatore?
“Ripeto, finora non ho vinto nulla. Il paragone con Arrigo Sacchi è un’offesa per Arrigo. Lui ha cambiato il modo di giocare il calcio in tutta Europa e ha vinto. Tutti dicono che lo ha fatto perché ha avuto grandi giocatori, in realtà lo sono diventati con lui. Gullit è diventato Gullit con Arrigo, stesso discorso per Rijkard. Baresi era finito in serie B. I complimenti di Bigon mi fanno piacere: è stato uno dei due allenatori che ha vinto lo scudetto a Napoli, quindi sono contento”.
Ha cambiato Jorginho e Allan nelle ultime gare, come mai?
“Erano reduci da partite dispendiose e quindi abbiamo modificato qualcosa. Comunque una grande squadra deve mantenere lo stesso livello con 3-4 cambi. Questa partita la giochiamo in maniera diversa, dobbiamo rischiare qualcosa”.
Come si carica questa partita?
“Non dico mai bugie. Al massimo nascondo qualcosa. Non posso dire cosa ho detto alla squadra, ci sarebbero troppi bip. Non so se è decisiva, il City potrebbe vincere tutte le partite. Certo se facciamo qualche punto contro di loro, ci mettiamo in situazione favorevole. Quella decisiva è contro lo Shakhtar”.
I sei punti rispecchiano la differenza tra Napoli e City?
“Al momento sì. Magari domani sera sono meno”.
Il City è imbattibile?
“No, nel calcio e nella vita non c’è nulla di imbattibile. E’ la miglior squadra d’Europa con il miglior allenatore d’Europa”.
Ha la percezione che al San Paolo possa capitare qualcosa di nuovo?
“E’ una speranza, ma ho la certezza che l’approccio del City non cambierà. Bisogna fare qualcosa di straordinario, mi auguro che il San Paolo ci dia la benzina necessaria. Dobbiamo avere un impatto diverso”.
Esce dalla Champions con la certezza di vincere l’Europa League. Firmerebbe?
“Assolutamente no. Non posso pensare all’Europa League, che mentalità darei alla mia squadra. Non ne voglio parlare. Vogliamo continuare in Champions”.
Che Napoli servirà domani? Chi potrà fare la differenza?
“Mi piacerebbe uno che non ha ancora segnato. Mi piacerebbe vedere le facce impaurite da parte loro”.
Chi è il giocatore più pericoloso del City?
“All’andata ci ha messo in difficoltà il portiere, Ederson. Non ha sbagliato un’uscita e ha mandato a vuoto le nostre pressioni. Detto questo, i giocatori offensivi sono tutti forti”.
Cambierà qualcosa per Delph?
“E’ sempre uno solo. Non dovrebbe cambiare nulla nell’uscita dalle pressioni”.