Maurizio Sarri parla alla vigilia della sfida con il Besiktas.
Il centravanti sarà l’unico cambio?
“Non lo so, vedremo. C’erano un paio di giocatori acciaccati e lo capiremo dopo l’allenamento”.
Parlerebbe nuovamente di Juve come squadra di un’altra categoria?
“L’avevo detto già cinque volte. Qualcuno ha voluto estrapolarla dal contesto. E’ la stessa risposta”.
Qual è il problema di Gabbiadini? Tocca a lui adattarsi al suo gioco oppure è la squadra che deve venirgli incontro?
“Manolo non deve adattarsi a me, ma alla squadra che ha un modo di giocare che io ho accompagnato. Le caratteristiche sono queste per i centrocampisti e gli esterni che abbiamo. Non c’è allenatore che può andare contro le caratteristiche dei giocatori, ma non c’è neanche un allenatore che per le caratteristiche di un solo elemento, ne sacrifica sette oppure otto. Non credo che spostarsi quattro o cinque metri possa cambiare molto. Sta attraversando un momento difficile e ne verrà fuori”.
Quanta fiducia ha in questa squadra per confermarsi ai livelli dello scorso anno?
“La fiducia è totale. Non abbiamo fatto bene nelle ultime due partite, purtroppo può succedere. Abbiamo un’idea e ci stiamo lavorando e speriamo di tornare protagonisti al più presto possibile senza crearci tante problematiche. Dobbiamo avere la testa libera. Il primo passo è avere consapevolezza degli errori, solo così possiamo andare avanti. Non è un dramma, non eravamo dei fenomeni prima e non siamo scarsi adesso. Non è facile mantenere l’equilibrio nell’ambiente Napoli, ma noi lo dobbiamo fare”.
A proposito di equilibrio, domani il Napoli potrebbe già qualificarsi agli ottavi. Sarebbe un record. Per questo Napoli è più facile giocare in Europa?
“In Europa si trovano motivazioni straordinarie, in Italia a volte ci può essere l’appagamento. Non credo che in Europa siano sprovveduti, ci conoscono. Ci giocano addosso da undici mesi e non è questo il motivo per cui abbiamo fatto male. In questo momento abbiamo trovato più motivazioni in Champions”.
E’ il momento più difficile della sua gestione a Napoli?
“No. L’anno scorso nella fase iniziale avevo molte meno certezze sui giocatori e sul gruppo, quindi ero più preoccupato. Adesso so che non stiamo attraversando un momento semplice, ma sono consapevole di avere una squadra forte con un alto senso di autocritica”.
Quando parla di motivazioni in Champions significa che la competizione ha tolto qualcosa in campionato?
“Questo succede un po’ a tutti. Poi ci sono giocatori che hanno un livello d’esperienza che riescono ad assorbirlo meglio. Noi ne avevamo sei o sette che erano all’esordio”.
E’ ipotizzabile qualche ritocco all’interno del 4-3-3?
“Chi parla di moduli, non sa di calcio. Così diceva un mio allenatore. Abbiamo sempre utilizzato accorgimenti in fase passiva. Come ha detto Pepe, noi dobbiamo giocare il nostro calcio e lo faremo indipendentemente dal modulo. Quest’anno abbiamo variato molto in fase offensiva, forse lo abbiamo fatto troppo. Abbiamo bisogno di ritrovare le giuste distanze con la squadra corta”.
Che Napoli si aspetta domani?
“Mi aspetto un Napoli che abbia entusiasmo e che sia lucido. Non dobbiamo commettere errori tattici e individuali. Ne abbiamo bisogno perché affrontiamo una squadra forte e solida”.
Le danno fastidio le polemiche su Rog e Diawara?
“No perché non le ascolto. Nessuno può darmi un consiglio visto che non si vedono gli allenamenti. Mi lascia indifferente la storia. Dybala ci ha messo mesi per integrarsi alla Juve e lo ha fatto a novembre, qui è un problema se Rog non è pronto in venti giorni”.
Cosa ne pensa del Besiktas?
“Ha fatto due buone partite e mi è piaciuto il fatto che abbia saputo superare le difficoltà a Lisbona contro il Benfica. Il pareggio non è stato casuale, è stato merito loro. Con la Dinamo meritavano qualcosa in più. E’ una squadra solida dal punto di vista mentale e difficile da affrontare”.