Maurizio Sarri parla alla vigilia della sfida con il Feyenoord
Ha già pensato a qualche esperimento dopo l’infortunio di Milik?
“Voglio fare gli auguri a Milik. Spero guarisca velocemente. E’ sfortunatissimo. Sabato in 20 minuti ha collezionato tre palle gol. Non dobbiamo piangerci addosso. Nessuno ha puntato l’indice su un terreno di gioco indegno. Potrebbe essere questo il motivo dell’infortunio di Milik. Un’attività che fattura sui 2 miliardi di euro l’anno non può avere uno strumento di lavoro non all’altezza. Ora faremo qualche prova per quello che ci consente il tempo. Ora ci prendiamo in giro, giochiamo per 20 giorni ogni 70 ore, poi i giocatori sono via con le nazionali. Il calendario va riformato. In questo momento comincio a capire perché gli allenatori parlano di mercato e non di lavoro. Ad un certo livello il lavoro non esiste. Il campionato a 18 squadre ha dei pro di ridurre le partite, ma il contro di togliere un sogno ad alcune città. Penso bisogna puntare il dito sulle nazionali. Devono giocare in un determinato periodo dell’anno”.
Quanto la stimola il confronto con il calcio olandese?
“Il Feyenoord è arrivato davanti all’Ajax, quindi non possiamo parlare di partita semplice. Parliamo di una squadra forte. Ha un’intelaiatura di giocatori esperti con qualche giovane di ottimo livello. Quando attacca, è pericolosa. Spero che il San Paolo ci darà una grande mano”.
La partenza di Zapata e Pavoletti può essere un rimpianto?
“E’ ipocrisia tenere tanti giocatori e poi non poterli mettere in lista. Noi avevamo due giocatori per ruolo. Lo stesso discorso vale anche per un terzino. Se si rompe Icardi o Gonzalo, Inter e Juve avrebbero gli stessi problemi. Bisognava poi capire con che testa un ragazzo avrebbe fatto la terza punta per un posto solo”.
C’è stata una reazione dopo l’infortunio di Milik?
“Non ho visto ancora i giocatori. L’anno scorso ci tolse un punto di riferimento, stavolta ce l’abbiamo in quella situazione. Con tutto il dispiacere per il ragazzo, penso che a livello collettivo la situazione sia diversa. Purtroppo l’infortunio nel calcio ci sta e dobbiamo trovare una soluzione alternativa con quello che abbiamo”.
Il Feyenoord vive un momento di crisi. Farà turnover?
“Non credo siano in crisi. Ho visto la partita con il Nac Breda e la prestazione mi è piaciuta. Hanno preso un contropiede e c’è stato un errore del portiere. Ripeto, sarà una partita difficilissima. Abbiamo giocatori che non mostrano stanchezza. Qualche cambio ci sarà. Lasciamo stare la sconfitta con il City che ultimamente ha dato quattro o cinque gol a tutti”.
Come si spiega le rimonte?
“Abbiamo qualcosa in più dal punto di vista caratteriale. Non ci afflosciamo davanti agli episodi negativi, anzi ci carichiamo. Parliamo ancora di 40 giorni e spero sia una caratteristiche che ci portiamo davanti”.
Callejon e Ounas possono giocare centrali?
“L’aspetto disturbante dell’infortunio di Milik è che sabato abbiamo fatto dieci minuti stupendi col 4-2-3-1. Quella potrebbe essere un’alternativa che ci viene negata. Callejon è una certezza pure da centrale, nei sei minuti di recupero a Ferrara è stato straordinario. Ci darà grandi garanzie. Ounas è un potenziale: ci dà meno garanzie perché non è completamente inserito nel modo di giocare. E’ un giovane molto istintivo, ha le caratteristiche per diventare una bella rottura per gli avversari”.
Quali sono le insidie contro il Feyenoord? “
“Ha grande dinamismo e attacca a pieno organico. E’ una partita difficile anche se concede qualcosa agli avversari. Mi piacerebbe tenerli lontano dall’area”.
Il Napoli fa turnover.
“I luoghi comuni sono difficili da combattere. Siamo una delle squadre che ha impiegato più giocatori, quindi abbiamo cambiato tanto. Ma il luogo comune dice che Sarri non cambia”.
Dopo il ko in Ucraina, si scrisse che il Napoli pensava più al campionato.
“Inconsciamente può anche essere vero. E’ una squadra che non vince niente da 30 anni in Italia e potrebbe avere maggiori motivazioni. E’ illogico farlo a questa punto della stagione. E’ un rischio che c’è e noi proviamo a combatterlo. Proveremo ad arrivare ad un risultato contro il Feyenoord senza tralasciare la prestazione”.
Reina non è apparso brillantissimo a Ferrara
“Non ha bisogno del mio sostegno. Sta facendo benissimo. E’ il classico luogo comune, ha preso gol sul suo palo, quindi è colpa sua. La situazione era difficile: noi avevamo cinque in barriera, la Spal sette. Quando ha visto il pallone, era troppo tardi. Ha preso un gol da uomo, non ha fatto il paraculo”.