Maurizio Sarri parla alla vigilia della sfida con il Palermo.
Il gioco del Napoli è come un titolo del film ‘La Grande Bellezza’. Questa squadra può lottare per lo scudetto?
“Noi proveremo a battere il Palermo domani. E’ l’unica cosa che ci interessa domani. E’ una partita difficile perché c’è il rischio della superficialità Abbiamo sofferto la Sampdoria, abbiamo pareggiato con il Sassuolo, quindi se pensiamo a qualcosa di facile, è completamente fuori di testa. Il resto non mi interessa”.
I numeri e il gioco del Napoli sono da vertice?
“Non lo so. Ora mi interessano risultati e punti”.
Quali sono le insidie di domani?
“Questa squadra fa bene fuori casa. Ha problemi soprattutto quando gioca al Barbera. Ma è a metà classifica per i punti conquistati in trasferta. Può aver spazzato la negatività con il cambio di allenatore e quindi è una partita estremamente delicata. Dobbiamo mostrare che siamo cresciuti a livello di mentalità”.
Convocherà Milik?
“Ho parlato ieri con lui. Sarebbe più contento se si potesse allenare. Non si sente ancora pronto. La sua sensazione è quella di dover lavorare ancora, quindi lo accontento”.
A marzo c’è l’ingorgo del calendario: l’1 la Juve, il 5 la Roma e il 7 il Real Madrid.
“Per regolamento non si può giocare dopo 48 ore e per regolamento noi abbiamo il diritto a chiedere l’anticipo al venerdì contro la Roma. Il guazzabuglio deve risolverlo la Lega”.
Come sta Chiriches?
“E’ guarito e da ieri si sta allenando. Non credo sia al 100%. E’ dal 22 dicembre che è in questa situazione. In questi 40 giorni si è allenato poco. Non è al 100%”.
Cosa ne pensa di Pavoletti?
“Ha fatto quello che mi aspettavo. Non è al 100%. Sicuramente questi 60-65 minuti in campo lo potranno aiutare. Ci vuole un attimo di pazienza. E’ molto solido dal punto di vista fisico e muscolare. La gestione è difficile: non è al top della condizione e avrebbe bisogno di minuti per trovarla. Vediamo come possiamo coniugare le due cose che sono in contraddizione tra loro per fare il bene suo e della squadra”.
E’ cresciuto Maksimovic con la Fiorentina?
“L’ho visto in grande crescita. Kalinic ha un repertorio vasto e si è comportato bene. Lui e Albiol hanno disputato una buona gara”.
Ha visto Leandrinho?
“Deve trovare la condizione fisica, quindi lo staff dei preparatori ha deciso di fare una decina di giorni di lavoro per ritrovare la forma. Non è ancora dentro insieme a noi”.
Ghoulam è pronto per giocare?
“Quando un giocatore torna dalla Coppa d’Africa, bisogna valutare bene. Rientra da un contesto completamente diverso. E’ come se fosse andato via tre mesi, vediamo come sta Strinic. Ci potrebbe essere la necessità comunque di buttarlo dentro subito”.
Come si prepara la partita?
“Abbiamo studiato il Palermo per le individualità, Cagliari e Bologna per Diego Lopez”.
Tra campionato, Champions e Coppa Italia cosa sogna?
“Sogno solo il Palermo. Mi interessa la partita di domani perché dovrei pensare alla Champions che si gioca tra venti giorni oppure alla Coppa Italia che è ancora più lontana”.
E’ giusto che la gente lo faccia?
“Assolutamente sì. I tifosi devono sognare e noi dobbiamo alimentare queste speranze, ma dobbiamo restare coi piedi per terra e pensare solo ai prossimi avversari. Noi ci mettiamo in discussione ogni tre giorni, quindi non vedo come si possa pensare ad un arco di tempo così lungo”.
Le dispiace non aver valorizzato Gabbiadini?
“Manolo Gabbiadini ha la media più alta della sua carriera da quando lavora con me. L’anno scorso segnò un gol ogni 96 minuti, quindi lo abbiamo esaltato”.
Milan, Fiorentina e adesso Palermo. Domani si capirà se il Napoli sa soffrire?
“Assolutamente sì. E’ facile essere mentalmente in partita con il Milan oppure con i viola in una gara secca di Coppa Italia. La partita verità è quella di domani. Lo dobbiamo dimostrare con il Palermo”.
Ha saputo qualcosa dalla società sulla cessione di Gabbiadini?
“Al momento no”.
Cosa pensa dei giocatori che chiedono la cessione attraverso i procuratori perché poco utilizzati?
“Un procuratore di alto livello non lo fa e non tocca gli equilibri di una squadra. Un allenatore non se la prende con un agente se il suo giocatore disputa una brutta partita. Questo è un mio pensiero personale”.