/ Benitez: “Nella seconda parte della stagione il livello è calato per la mancanza di competizione tra i giocatori in rosa. Serve maturità e mentalità vincente, in queste partite vedremo chi ce l’ha”

Benitez: “Nella seconda parte della stagione il livello è calato per la mancanza di competizione tra i giocatori in rosa. Serve maturità e mentalità vincente, in queste partite vedremo chi ce l’ha”

Rafael-BenitezRafa Benitez parla alla vigilia della sfida con la Lazio.

Domani almeno 40mila spettatori. Ha ripagato la fiducia dei tifosi oppure ha deluso le aspettative?
“Credo che la squadra ha ripagato i tifosi del San Paolo. Non abbiamo affatto deluso”.

La finale influenzerà la stagione?
“Per quanto mi riguarda no. E’ sicuramente importante per i tifosi, vogliamo fare bene e può dare fiducia all’ambiente. Ma io sono convinto che abbiamo fatto bene. Potevamo fare meglio, ma comunque il bilancio è positivo. Abbiamo fatto tanto punti. L’amarezza che abbiamo è una sola: potevamo fare anche meglio. Crescere al livello di maturità: dovevamo fare la seconda parte del campionato come la prima”.

Bisognerà creare una rosa con grande competitività?
“Nella mia storia, nessuna delle squadre che ho allenato aveva un organico di massimo livello. Tutte queste squadre sono cresciute con la voglia di vincere con i giocatori che avevamo in rosa. Io arrivo dal settore giovanile del Real, ho allenato l’Extremadura. Ho sempre lavorato in club che non hanno grandissime capacità economiche. Abbiamo meno capacità di spendere, questo è un problema, ma nonostante questo abbiamo vinto. Dobbiamo fare la scelta giusta del mercato. Siamo sulla strada giusta. Non abbiamo mantenuto il livello del girone d’andata, manca maturità, manca competizione tra i giocatori”.

Come si spiega la differenza tra prestazioni?
“Ho parlato di maturità e di mentalità. Una rosa più importante è fondamentale per sopperire al calo eventuale di un giocatore”.

Come è andato il lavoro della settimana. Come sta Higuain?
“Durante la settimana abbiamo lavorato sulla fase difensiva e sulla fase offensiva, abbiamo diviso la squadra in gruppi. Lo abbiamo fatto bene. Voglio vedere una squadra con motivazione e mentalità. Questo è il messaggio chiaro. Sorpreso dalle polemiche su Higuain: ho sostituito un giocatore che sa di non aver dato il massimo a Parma e può fare meglio”.

Hamsik può fare il mediano?
“Il Bayern gioca con Kroos e Mueller davanti alla difesa. E’ la squadra più forte d’Europa e può permettersi certe cose. Hamsik può fare questo ruolo, ma non possiamo perdere l’equilibrio in fase passiva e quindi dobbiamo stare attenti a tutto”.

Che stimoli avrà la squadra fino al 3 maggio?
“Vogliamo fare punti, conquistare altre vittorie in trasferta. Chiudiamo al più presto il discorso del terzo posto”.

Zuniga non convocato. Qual è il motivo?
“Ho parlato con lui prima. Si sta allenando bene, ma gli manca tanto a livello fisico.  Domani riposa e poi farà più lavoro la prossima settimana. Stiamo seguendo un programma”.

Cosa non ha funzionato, i calciatori che già c’erano?
“No, io potevo fare di più nella gestione delle partite e dei giocatori. Con la Juve, siamo stati spettacolari e io ho pensato che tutti meritavano la conferma con il Parma per trovare fiducia. Non è andata così, devo capire se qualcuno è pronto a dare il 100% ogni partita”.

Si vince con questo modulo solo con i grandi campioni?
“Valencia e Liverpool non avevano fatturato alto come le big. Ma abbiamo vinto lo stesso. E’ questa la strada del Napoli. Dobbiamo spendere bene e lavorare tantissimo”.

Perché Dzemaili è uscito dalle rotazioni? Henrique sarà centrale o terzino l’anno prossimo?
“Abbiamo sei partite di campionato e la finale di Coppa. Capisco che in Italia si parli sempre di mercato. Preferisco non parlare di questo. Non abbiamo ancora deciso: dobbiamo sapere quanto possiamo spendere. Sappiamo dove intervenire e in quali ruoli. L’unico che andrà via sicuramente è Reina per il fine prestito, poi speriamo possa tornare subito. Questa domanda ha una correlazione sul mercato, quindi non parlo di Dzemaili”.

Qual è la situazione di Hamsik?
“Per noi resta fondamentale anche se non ha giocato al top. Deve sbloccarci, ci è andato vicino. Non abbiamo ancora visto il Marek di inizio stagione”.

Come mai l’allenamento doppio?
“L’ho fatto tanti anni fa, quando ero al Real. Era importante per organizzare un lavoro specifico”.

Queste partite saranno un esame per chi è in bilico?
“Tutto aiuta, ora conosco meglio la squadra e naturalmente i singoli. Adesso si può vedere chi ha la maturità e la mentalità vincente. Vedremo chi ce l’ha. Queste partite saranno fondamentali”.

L’Atletico Madrid può essere un modello?
“Simeone sta lavorando da due o tre anni con il gruppo. Ora hanno intensità e voglia di vincere. Il discorso è sempre lo stesso: si può arrivare a questo livello, ovviamente non sempre. Sono venuti in settimana giornalisti di Valencia per festeggiare la mia doppietta del 2004. Ma sono passati dieci anni, non è sempre facile. Alla fine, contano i soldi, al top ci sono sempre le stesse. Noi possiamo avvicinarci, dobbiamo essere sempre ad un livello tale che un anno possiamo provare a vincere lo scudetto un anno oppure provare a conquistare la finale di Champions. E’ questo il nostro livello. L’ho fatto con il Valencia, l’ho fatto con il Liverpool, ci proviamo anche qua”.

Come giudica la Lazio?
“Reja sta facendo un ottimo lavoro dopo l’esonero di Petkovic. Sarà una partita difficile per noi”.

La capacità economica è l’unico aspetto per motivare i giocatori?
“No, dobbiamo avere la struttura corretta per permettere ai campioni di venire e far restare chi c’è. Miglioriamo la nostra organizzazione, è il primo aspetto da fare e poi andremo sul mercato. Toccherà a me poi motivare tutti. Dobbiamo vincere partite come quelle di Parma e Bologna, questo dobbiamo imparare tutti”.

I tempi del mercato: si possono anticipare certe mosse subito?
“Chiaramente stiamo lavorando per questo. Non aspettiamo, se abbiamo un’opportunità, la cogliamo.  Il preliminare può condizionarci per qualcuno, ma non per anti altri. Noi una base ce l’abbiamo. Il valore di questa rosa è importante: siamo cresciuti tanto nel corso di questa stagione. Dobbiamo trovare due o tre cose di cui abbiamo bisogno”.

Giocherà mai con i due attaccanti?
“Si può anche fare, non è un problema. Dipenda da chi hai in campo e dall’atteggiamento della squadra”.

Ha rimpianti per la sconfitta con il Porto?
“Nel primo tempo potevamo vincere 2-0, 3-0, ma non è andata così. Loro non avevano Fernando e Jackson Martinez a Siviglia e per questo non è stato facile”.

Cosa pensa di Vargas?
“Sta facendo bene in Spagna. Mi ha già chiamato qualcuno per chiedermi cosa farà la prossima stagione. Non abbiamo ancora deciso”.

Hamsik può fare il trequartista?
“Dobbiamo creare gli automatismi giusti”.

I due mediani che caratteristiche devono avere?
“Un allenatore amico mio ha detto che il difensore centrale perfetto deve essere forte di testa, veloce, giocare con destro e sinistro – sorride – per me devono essere perfetti. Scherzi a parte, devono sapere giocare a calcio: ovvero andare anche a contrasto, ma giocare la palla a trenta metri. Abbiamo alternato Dzemaili, Behrami, Inler e Jorginho. Poi dipende da chi gioca davanti a loro e chi gioca dietro. Abbiamo bisogno di qualità, uno deve saper palleggiare”.

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