Luciano Spalletti commenta la prestazione del Napoli contro il Cagliari ai microfoni di Dazn: “Cosa faremo quando le cose andranno male? Abbiamo già perso negli anni passati, abbiamo già perso contro il Benevento. Per noi ogni volta che si indossa la maglia del Napoli è una partita ufficiale. Dobbiamo migliorare la qualità nella tre quarti, abbiamo la possibilità di chiudere le partite nel secondo tempo e contro il Cagliari non ci siamo riusciti. Si arriva in area con troppa densità e poi non si finalizza. Stasera l’abbiamo gestita senza troppo affanno, se l’avessimo chiusa prima sarebbe stato meglio. Possiamo ancora crescere sotto l’aspetto della personalità, della mentalità. Dobbiamo restare sul pezzo, essere coscienti di quello che siamo e sapere dove vogliamo andare. Molte squadre una volta a regime faranno tanti punti e vorranno essere dove siamo noi ora. Anguissa? Con la sua fisicità è andato a completare una squadra come il Napoli, che su quell’aspetto era un poco carente. All’intervallo viene sempre a chiedere notizie della sua posizione, del modo di giocare degli avversari, un ragazzo tenerissimo che si è subito inserito alla grande nel gruppo. Chi non si sente titolare a entrare nel secondo tempo non può fare il titolare neppure dall’inizio, perché vuol dire che pensa solo a se stesso. Ci sono cinque sostituzioni, tutti sono titolari del secondo tempo, di dieci minuti, di cinque minuti. Questo è il comportamento che devono avere. L’Europa League? Finora non c’era bisogno di fare turnover, anzi poteva andar bene far tirare la carretta a qualcuno. Adesso giocheremo giovedì in Europa e poi domenica a Firenze, ma è dall’inizio dell’anno che giochiamo ogni due giorni e mezzo. Io sono sempre stato un calciatore scarso e un allenatore scarso, ma mi sono sempre fatto il mazzo e qualche volta ho vinto partite contro allenatori più forti”.