Orrico: “De Laurentiis è un grande presidente ma ha un carattere difficile. Prenderei un allenatore italiano”

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Corrado Orrico parla a Forza Napoli Sempre: “Secondo me De Laurentiis è un ottimo dirigente. Uno che prende la società fallita e dalla serie C arriva a vincere lo scudetto con i conti in ordine è un signor dirigente. Sul piano caratteriale, invece, è pieno di colpi di scena. Cioè nell’anno dello scudetto è pronto a fare una rivoluzione. Io non so se si deve proseguire con la continuità tattica. Per me dipende dall’allenatore che prendi. Non credo che il modulo imponga la scelta dell’allenatore. Mi auguro che non prenda uno straniero che, escluso Mourinho, mal si adattano al campionato italiano. Chiunque prenda, però, va a sostituire un gigante e avrà difficoltà notevoli a non far rimpiangere Spalletti. Forse la decisione di andar via è stata presa per limiti di sopportazione del presidente. Spalletti ha sopportato per due anni De Laurentiis che ha un carattere forte, è uno che entra negli spogliatoi, che vuol parlare alla squadra. È uno che ha rapporti infelici con l’allenatore perché anziché stimolarlo punta sempre il dito su qualche difettuccio che può nascere nel lavoro. Forse anche io dopo un paio d’anni con un presidente come De Laurentiis non resisterei. È bravo come gestione generale, ha capito anche il gioco del calcio e non sbaglia mai un acquisto, ha saputo rinnovare quando era il momento. Ora, forse, siamo allo scoglio più grosso che il presidente De Laurentiis ha tra le mani. Perché la squadra ha dimostrato di giocare un calcio quasi artistico, la gestione è stata tranquilla e quindi ripetere quello che è stata un’opera d’arte è difficile. Io però pecco di obiettività perché considero Spalletti il miglior allenatore italiano per la varietà di temi che propone alla squadra, per le capacità di gestione degli uomini e dunque De Laurentiis ha un esame. Se ripete un campionato, almeno nel gioco, come quello di quest’anno è un grande. Nella gestione tra presidente e allenatore le difficoltà sono mille se il presidente ha anche ambizioni di apparire. Il presidente deve lavorare nell’ombra e non può fare la prima donna. Il presidente ha il dovere di rafforzare la misura dell’allenatore, non di metterlo in difficoltà”