/ Gli errori di Tagliavento e i cavilli di Allegri

Gli errori di Tagliavento e i cavilli di Allegri

E’ stato netto il fallo di mano di Cannavaro in area. Rigore netto che l’arbitro Tagliavento non ha concesso. Dunque, qualcuno potrebbe pensare che Tagliavento ha agevolato il Napoli e ha danneggiato il Milan. Assolutamente no. Se c’era il rigore contro il Napoli, e c’era, c’erano anche due espulsioni di calciatori del Milan: Pato e Nesta. O per Tagliavento è lecito mettere le mani addosso agli avversari o non si sa il perché (sic!) abbia preferito ignorare la gravità dei gesti. Al 34′ del primo tempo, Pato ha spintonato Maggio a gioco fermo e al 17′ della ripresa è stato graziato Nesta che ha vistosamente spinto Aronica. Entrambi da rosso, entrambi gravi gesti di reazione che non sono consentiti. Inoltre, Tagliavento non ha ammonito Aquilani in avvio di gara per simulazione; al 13′ non ha mostrato il giallo a Bonera per fallo su Maggio; ha fischiato un fallo inesistente di Inler al 18′;  non ha sanzionato un fallo di Bonera su Lavezzi al 43′; nella ripresa, eccessivo Tagliavento quando ha mostrato il giallo a Gargano e a seguire a Cavani (lesa maestà, dimenticata quando sono stati i rossoneri a protestare). Anche in questo campionato si nota come gli arbitri facciano… fatica a prendere provvedimenti contro i calciatori del Milan e dell’Inter. Un esempio? Sabato sera, era da rosso il fallaccio di Lucio sul portiere Stekelenburg, ma Mazzoleni si è limitato a mostrargli il giallo. Le decisioni arbitrali e i provvedimenti dipendono dal colore delle maglie di chi commette i falli, dal cognome e dal carisma di alcuni giocatori?
Fin qui, il caso-Tagliavento. Poche righe per Allegri. A fine gara, a Sky, sottolineando di non voler togliere nulla alla prestazione del Napoli, ha ripetuto più volte “siamo stati noi a concedere le ripartenze al Napoli, a consentirgli di segnare tre volte”. Due osservazioni: quasi sempre i gol vengono su errori degli avversari, quindi Allegri non ha fatto alcuna rivelazione. Anche il Napoli ha sbagliato nettamente sulla rete di Aquilani. Non può essere una consolazione limitarsi a dire che sono state personali ingenuità o disattenzioni i gol “concessi” al Napoli. La prossima volta, Allegri faccia meglio il suo lavoro: consigli a suoi di stare più attenti, di non gettarsi scriteriatamente in avanti soprattutto quando la condizione fisica non è esaltante, quando l’avversario va a nozze negli spazi larghi e quando l’afa è insopportabile. Altrimenti si finisce con tre gol al passivo e con la… bava alla bocca. Inoltre, il contropiede è un’azione di gioco, saperlo sfruttare è un pregio. Lo sapeva far bene l’Inter di Helenio Herrera che vinse titoli mondiali con Jair, Mazzola, Suarez e Peirò. I cavilli di Allegri, le sue risibili scuse, la ricerca di alibi per attenuare l’amarezza della batosta non è da Milan, ma quelle parole, le sue parole ricordano quelle del maestro di Allegri, Giovanni Galeone: quando con il suo calcio… spumeggiante incassava gol a grappoli e faceva divertire soprattutto gli avversari.

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