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I 4 in difesa, i 4 tenori e il 4 a Mazzoleni

Il Napoli ha perso a Roma 3-1 e ora è a meno sei dalla Lazio per la conquista del terzo posto in classifica che varrà la partecipazione alla prossima Champions League. Aritmeticamente nulla è compromesso, ma la situazione si è vistosamente complicata per la squadra di Mazzarri, reduce da due sconfitte consecutive e da sei palloni presi.

Vanno fatte alcune considerazioni su quanto è avvenuto ieri sera all’Olimpico nella serata in cui è stato ricordato Chinaglia, ex-attaccante della Lazio scomparso negli Stati Uniti, e nella serata in cui sono venuti meno alcuni perni della squadra di Mazzarri come De Sanctis, Inler, Cavani e Hamsik.

In tanti, da tempo, chiedevano a Mazzarri di schierare la difesa a quattro. Mazzarri, non per accontentarli, ma per necessità, l’ha fatto. E il Napoli è andato egualmente in difficoltà sui cross in area provenienti dalla fasce, ha egualmente perso. Quindi, come volevasi dimostrare, non era un problema di difesa a tre o a quattro, ma di piazzamento, di concentrazione feroce in occasione della fase difensiva.

In tanti, da tempo, chiedevano a Mazzarri di schierare i quattro tenori contemporaneamente. Mazzarri, non per accontentarli, l’ha fatto. E, come a Novara, il Napoli ha perso. A dimostrazione che non è il numero degli attaccanti che si schiera che dà la certezza della vittoria, bensì sono la qualità del gioco, l’equilibrio, la grinta messa in campo, la condizione fisica della squadra, il rendimento dei singoli, soprattutto dei calciatori di maggiore spessore. Il Napoli se non è veloce, se non fa movimento senza palla, è prevedibile.

Quindi, vengono cancellate le stupidate ascoltate da tempo: il Napoli con i quattro in difesa e con i quattro tenori in campo è più forte. In difesa ha sofferto egualmente (al di là della papera di De Sanctis) e nella fase d’impostazione e d’attacco se Cavani sbaglia gol facili (ma può capitare a tutti come capitò all’ineguagliabile Maradona), se Inler continua a giocare a fasi alterne e se Hamsik, arretrato, non rende come in altre occasioni, il Napoli non riesce a sublimare il suo gioco.

Sin qui i demeriti del Napoli. E sono chiari senza volerli nascondere. Ciò premesso, va sottolineato che la sconfitta contro la Lazio è stata determinata anche dalle strane decisioni di Mazzoleni. A lui un 4 perché non ha concesso un evidentissimo rigore su Pandev (il risultato era sull’1-1) e ha annullato un gol di Hamsik per un inesistente fuorigioco di Cavani. Errori gravissimi. Quindi, Mazzoleni ha nettamente condizionato la partita e di conseguenza ha determinato il risultato. Non vogliamo dare alibi al Napoli, ma vanno evidenziati i soliti due aspetti.

Il primo. Se il Milan protesta dopo Barcellona-Milan, sono proteste sacrosante. Se lo fa Mazzarri, si lamenta. Non è possibile usare due pesi e due misure. O si è stupidi o in malafede.

Il secondo. Ribadisco quanto già detto in precedenti occasioni: il Napoli è autosufficiente nei suoi limiti. Gli arbitri non lo aiutino. E a Roma il mediocre Mazzoleni l’ha chiaramente… aiutato a perdere.

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