/ Lippi: “Colpa mia, ho sbagliato tutto”. Noi lo sapevamo da prima: ecco il perché

Lippi: “Colpa mia, ho sbagliato tutto”. Noi lo sapevamo da prima: ecco il perché

 

Napoli – Lippi non voleva nessuno sul carro del vincitore se l’Italia avesse vinto il Mondiale. E’ precipitato lui dal carro nel modo più vergognoso. Avendo avuto con lui sempre uno splendido rapporto sin dai tempi in cui allenò il Napoli, la sua caduta mi dispiace, mi amareggia, mi addolora come italiano, ma non mi sorprende. Non mi sorprende perché le sue scelte sono state un distillato di autolesionismo. Un autolesionismo che ha fatto del male non solo a lui ma soprattutto all’Italia. Non si può andare a giocare un Mondiale con calciatori alla frutta, con calciatori reduci da seri infortuni, con calciatori che nell’ultima stagione hanno reso quasi zero. L’ItalJuve ha fatto la fine che avevo ampiamente paventato. L’ItalJuve di Lippi non ha vinto una sola partita, è riuscita ad arrivare ultima, in un girone con Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia.
Lippi è passato dal trionfo di Berlino del 2006 alla vergogna in Sudafrica nel 2010. Purtroppo per lui verrà ricordato non per il trionfo in Germania, ma per il marchio del 2010: è stato lui il tecnico che ha guidato la peggiore Italia di sempre, che l’ha guidata con scelte strane verso il disastro. Non discuto la non convocazione di Cassano e Balotelli, almeno non in questa sede, discuto la scelta di portare al Mondiale elementi come Buffon, Camoranesi, Cannavaro, Chiellini, Iaquinta, Zambrotta, Gattuso, Criscito e Marchisio, tutti reduci da un campionato davvero brutto, le cui squadre hanno fallito tutto o quasi. Lui non solo li ha convocati, li ha mandati in campo, ha insistito con il loro impiego anche quando fatti, situazioni, gioco e risultati erano avversi. Possibile che uno bravo come lui abbia commesso errori da dilettante allo sbaraglio? A Lippi, eliminato dal Mondiale come il francese Domenech, dico: considerando il periodo al Sestriere, le due amichevoli pre-mondiali, ci voleva tanto a vedere che Quagliarella era l’unico attaccante in palla? Capisco la voglia di andare fino in fondo con gli juventini, ma le sue scelte hanno rappresentato un autentico suicidio. Un suicidio di massa deciso da uno, da Marcello Lippi. E pensare che con Quagliarella, aveva anche Maggio, De Sanctis, Palombo, Pazzini, Bonucci, Bocchetti…invece è andato avanti con i suoi e sono finiti tutti cotti e mangiati.
“Colpa mia, ho sbagliato tutto”, troppo facile e semplicistico dirlo ora, dimentico di quella frase: “A casa non ho lasciato fenomeni”. Sarà, sta di fatto che in Sudafrica, aveva validissime soluzioni e non alternative. Incredibile la decisione di affidarsi a Quagliarella e a Maggio quando la nave era praticamente affondata. Una decisione che ha maggiormente esaltato le colpe del ct. Non li avesse mandati in campo, tutti avrebbero avuto il dubbio, con Quagliarella e Maggio sarebbe andata meglio? Con Quagliarella e Maggio in campo, tutti hanno avuto la certezza delle follie di Lippi considerando anche quella di preferire Marchetti a De Sanctis. Uno dei telecronisti della Rai, durante il match, ha detto: “Sono pietrificati tutti i calciatori che stanno in panchina con Lippi”. E quelli che erano in campo? Mummificati, inermi, in balia di una Slovacchia modesta e lo avevamo visto nei due suoi precedenti match. Siamo stati sommersi. Siamo arrivati sempre secondi su ogni pallone e quando l’abbiamo perso, non siamo mai riusciti a rincorrere l’avversario. Quagliarella si è ritrovato a dover giocare contro gli avversari e contro alcuni dei suoi inebetiti, spenti, compagni.
Lippi se ne va senza rimpianti. I suoi cavalieri della vergogna hanno cancellato i giorni magici di Germania 2006. L’Italia è uscita dal Mondiale, Lippi se ne va. “Tradito da tutti”, è stato detto. No, non è stato tradito da tutti, è stato tradito dalla sua convinzione che i prescelti gli avrebbero dato tutto. Il fatto è che non ne avevano più e lui, colpevolmente e stranamente, non l’ha capito.

VITTORIO RAIO

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