Capitolo 3, 27 luglio 2010.
“Strada non transitabile per eccesso di immondizia”. Sarà questo il cartello che ben presto verrà esposto in entrata e in uscita di via Bleriot, una delle strade che sono vicine all’aereoporto internazionale di Capodichino, all’Alenia, alla base Nato, ad un campo nomadi, ad alcune abitazioni, a radio Marte. Sono trascorsi oltre due mesi e l’immondizia non viene rimossa. Aumenta di giorno in giorno, ovviamente con il contributo dell’inciviltà di tanti, di troppi. Colpevole chi la riversa a cielo aperto, altrettanto colpevole chi tiene lì da mesi le tante tonnellate di rifiuti in una zona che sta diventando giorno dopo giorno sempre più a rischio. Per tutti. Non bastasse, c’è chi si… diverte ad incediare quei cumuli. E il ping pong infinito tra i responsabili alla rimozione continua. Un colpevole “gioco” che potrebbe causare danni seri. Poi, di chi sarà la colpa? Inizierà il ping pong delle responsabilità?
Nei giorni scorsi, Guido Bertolaso una spiegazione sull’immondizia a Napoli se l’è data e l’ha espressa ai giornalisti: “Napoli è ordinariamente sporca”. Poi, ha aggiunto: “Quando mi assumo una responsabilità non mi preoccupo delle conseguenze personali. Se c’è spazzatura nelle strade, il mio compito è toglierla e non guardo la burocrazia. Noi avevamo indicato la strada: se c’è spazzatura, chi è chiamato a risolvere il problema deve stare nelle strade e non in ufficio o in auto con l’aria condizionata. Mi indigna quando sento che Palermo non deve diventare come Napoli: vuol dire che Napoli è considerata un esempio di città sporca”.
Tale è considerata perché, purtroppo, tale è. L’assessorato all’igiene del Comune di Napoli è incontrovertibilmente ridiventato assessorato alla nettezza urbana. O, per far da specchio (sporco, naturalmente) alla condizione in cui versano tante strade di Napoli, tra le quali via Bleriot, è l’assessorato all’immondizia.