/ Caso plusvalenze, il pm Visone: “La giustizia sportiva non può riaprire il processo sul Napoli. Le differenze con il caso Juventus sono tante e sostanziali”

Caso plusvalenze, il pm Visone: “La giustizia sportiva non può riaprire il processo sul Napoli. Le differenze con il caso Juventus sono tante e sostanziali”

Calcio Napoli News: il magistrato, pubblico ministero della DDA di Napoli, è intervenuto a Radio Marte per chiarire le differenze tra le due vicende processuali

 

Le differenze processuali

“Il caso Osimhen e le differenze con l’inchiesta che ha riguardato la Juve? La questione è sia di carattere tecnico-processuale che di merito, tenendo conto che c’è un grande bluff di fondo dietro alla omologazione tra le due vicende. Per quanto riguarda la questione meramente tecnico-processuale, il Napoli per questi fatti è stato già giudicato con sentenza passata in giudicato ed è stato assolto. Nel sistema della giustizia esiste l’istituto della revocazione che è previsto regolamentato all’articolo 63 che fu utilizzato se ben vi ricordate proprio per la Juventus per riaprire il processo sportivo in presenza di nuove prove. Ovvero prevede la possibilità che la Procura federale entro 30 giorni dall’arrivo e dalla conoscenza di fatti nuovi, che siano assolutamente decisivi per modificare e per rompere il vecchio giudicato, possa presentare istanza di revocazione alla corte d’appello federale”.

 

Già scaduti i termini per riaprire il processo sportivo


“Mi risulta che gli atti della Procura di Roma siano stati notificati alle parti, al Napoli, e tra febbraio e marzo scorsi anche alla procura federale che da quel momento aveva 30 giorni per attivare questo tipo di procedimento. Se non è mai stato attivato di conseguenza si è verificato un istituto che è quello della preclusione processuale che rende impossibile la riapertura di quel giudizio. La Juventus è stata condannata, sportivamente, non per le plusvalenze fittizie ma per violazione della norma in materia di ordinamento sportivo che è la lealtà sportiva. La sentenza si dice che la Juventus con le sue 42 operazioni, diciamo farlocche, ha posto in essere un sistema volto in maniera stabile, continuativa e prolungata di alterazione dei conti societari. Tale alterazione ha determinato una alterazione della competizione sportiva, nel senso che la Juventus ha avuto la possibilità di acquisire calciatori e di fare investimenti anche se la sua situazione finanziaria in realtà avrebbe impedito di farli”.

Il Napoli non ha violato la lealtà sportiva

“Al Napoli sono contestata una o due operazioni che non possono aver alterato il regolare funzionamento della competizione sportiva tenuto conto che il Napoli ha comunque pagato 50 milioni di euro cash Osimhen, più i 4 calciatori in contropartita, la cui valutazione è servita più al Lille per l’iscrizione. Inoltre non dimentichiamo tra l’altro che, mentre la Juventus in quanto società quotata in borsa deve rispettare i criteri di compilazione dei bilanci che sono quelli europei, il Napoli ha criteri di compilazione del bilancio del tutto diversi”.

 

 

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