Nel calcio le bandiere sono state definitivamente, o quasi, ammainate. Bandiere intese come calciatori-simbolo, quelli che si legavano sino all’eternità ad una maglia, ad una squadra, ad una società, ad una tifoseria. Non ci sono più calciatori come Losi, De Sisti, Juliano, Bruscolotti, Lodetti, Rivera, Mazzola, Antognoni, Bulgarelli, Scirea (tanto per citare i primi nomi che mi vengono alla mente)… Oggi, il calcio è totalmente cambiato. Dagli orari delle partite ai numeri delle maglie, dalle regole ai calciatori-bandiera… Qualche esempio? Ibrahimovic che dice “la maglia del Milan è la più bella” dopo aver indossato, tra le altre, quelle della Juventus e dell’Inter. Per non parlare di Balotelli che è alla ricerca di un’identità o gli piace far notizia più fuori del campo che dentro. Era all’Inter e fece imbufalire i suoi tifosi lanciando via la maglia dell’Inter, poi indossò per… scherzo quella del Milan. Adesso, dopo il trasferimento al Manchester City si… diverte a ricordare la sua passione per il Milan, a cantarne l’inno…
Senza alcun riferimento personale, possiamo parlare di professionisti (e non sempre, considerando i comportamenti di alcuni atleti), certamente non di calciatori-simbolo, di bandiere. Le bandiere nel calcio non sventolano più.