Verona – Chapeau, Napoli. Perché l’Europa League è matematica. Si va nel Vecchio Continente e nessuno potrà togliere questo traguardo a Walter Mazzarri che ha preso la squadra in zona B e ha centrato il prestigioso obiettivo. Ma adesso ce n’è un altro. Ovvero il sesto posto che vale direttamente il playoff per accedere ai gironi. Il pari della Juve a Catania vale il nuovo sorpasso azzurro dopo l’impresa di Verona contro il Chievo. Dall’accento rigorosamente argentino. Denis e soprattutto Lavezzi vanificano l’errore di De Sanctis che regala il pareggio a Granoche. Napoli nuovamente corsaro e protagonista. La partita è sotto-ritmo. Il Chievo sceglie il consueto 4-3-1-2 e s’infila soprattutto a sinistra con Grava – per una volta – che vive una giornata negativa. Marcolini ha spazio nei primi venti minuti, poi Gargano lo chiude. Stesso discorso per Pinzi, Pazienza prende le misure. La partita non è bella. Il Napoli tiene botta, poi decide d’accelerare. Ci provano Denis al 22′ (stacco di testa in anticipo fuori di poco) e Lavezzi al 23′ (su punizione). Il Tanque fa le prove generali: in un minuto due errori (colpo di testa alto al 35′, s’allarga troppo al 36′ sul tacco del Pocho), poi al 46′ inchioda il vantaggio. Maggio serve Campagnaro, cross di prima intenzione e stacco imperioso che batte Sorrentino. Nella ripresa, però, il Napoli si specchia un po’ troppo e concede spazio al Chievo. Di Carlo inserisce De Paula e prova un 4-3-3 spregiudicato. La chiave è l’ingresso di Bentivoglio che alla mezz’ora scaturisce il pareggio: conclusione debolissima, De Sanctis non trattiene, Granoche fa 1-1. Mazzarri è una furia e il Napoli – dopo lo schiaffo – torna a fare la partita. Entra Bogliacino e la marcia è nuovamente quella giusta. Al 41′ punizione di Lavezzi dal limite sinistro. Conclusione del Pocho, Sorrentino sbaglia e perla numero otto del suo campionato. Il Napoli vince e torna in Europa. Ma c’è il sesto posto da difendere. L’ultimo sfizio di una grande stagione.
