Un Napoli dai mille rimpianti. Prima si fa mettere sotto dal Genoa che va addirittura avanti 3-0, poi si sveglia nel finale e con Cavani e Lavezzi dimostra che la partita poteva andare diversamente se solo gli azzurri l’avessero interpretata in maniera più attenta sin dal primo minuto. Napoli dai due volti. Brutto, bruttissimo nel primo tempo, poi la trasformazione nel finale che non serve a cambiare la storia di una sconfitta che è un po’ il volto di una stagione che in campionato ha il sapore di un’incompiuta: è stata gettata al vento un’altra occasione per rientrare considerando le sconfitte di Udinese e Inter. Il Napoli parte male. Merito dei due esterni del Genoa, Sculli e Palacio che costringono Zuniga e Dossena ad arretrare troppo il baricentro. Il Genoa ha superiorità numerica sulle corsie laterali e gli azzurri accusano il colpo. Gargano corre per tre, ma non è adeguatamente supportato, Dzemaili è impreciso e gioca quasi sempre in orizzontale lasciando così al suo destino il tridente. Squadra allungata e sfilacciata, il Grifone ne approfitta e sblocca il risultato al 31′ con una prodezza di Palacio: destro sul colpo di testa di Gilardino che anticipa Cannavaro, De Sanctis è leggermente fuori dai pali e il risultato si sblocca. Il capitano è in ritardo anche al 36′: si perde Gila sul cross di Sculli e il Napoli è sotto 2-0. La partita è dura, viene ammonito Lavezzi che salterà così la sfida di mercoledì con il Cesena. Azzurri in difficoltà e incapaci di reagire. Cannavaro si fa male alla caviglia, Mazzarri lo sostituisce Maggio e ridisegna la squadra. Entra Maggio e si passa alla difesa a quattro, soluzione più idonea per fronteggiare il terzetto rossoblù. La ripresa cambia tono, il Napoli si riversa in attacco, la manovra è avvolgente solo che non si riesce mai a concretizzare. Il Genoa fa muro, tocca pure a Cavani per tentare di raddrizzare il risultato. Hamsik arretra in mediana per un 4-3-3 molto offensivo che è parso un abito tattico migliore per fronteggiare i rossoblù. Lo slovacco ha la palla per accorciare le distanza: s’inserisce, Dzemaili lo vede, ma Frey fa buona guardia. Gli azzurri si sbilanciano e il Genoa chiude i conti al 25′: Gilardino trova Palacio, diagonale preciso e 3-0 del Genoa. Poi all’improvviso cambia tutto. Il Napoli si sveglia e nel giro di sessanta secondi riapre all’improvviso il match. Il colpo di testa di Cavani vale il 3-1, poi la zampata di Lavezzi riporta gli azzurri in corsa. Non basta. Frey neutralizza la bordata di Dzemaili. Finisce così. Sapore amarissimo. Questo il tabellino della partita:
GENOA (4-3-3): Frey; Mesto, Granqvist, Kaladze, Moretti; Kucka, Biondini (35′ st Sampirisi), Jankovic (27′ st Seymour); Sculli (33′ st Birsa), Gilardino, Palacio. A disp: Lupatelli, Sampirisi, Birsa, Jorquera, Pratto, Ze’ Eduardo. All. Marino.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro (46′ pt Maggio); Britos, Zuniga (11′ st Cavani), Dzemaili, Gargano, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Pandev (27′ st Vargas). A disp: Rosati, Fernandez, Grava, Inler. All. Mazzarri.
ARBITRO: Rocchi di Firenze
RETI: 31′ pt Palacio, 36′ pt Gilardino, 25′ st Palacio, 35′ st Cavani, 36′ st Lavezzi
NOTE: ammoniti Kucka, Cannavaro, Lavezzi, Mesto, Dzemaili, Jankovic, Palacio. Recupero 1′ pt, 5′ st. Angoli 4-7. Osservato un minuto di raccoglimento in memoria del Presidente emerito della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro.