/ Le tante chiacchiere e i pochi fatti di Zeman

Le tante chiacchiere e i pochi fatti di Zeman

“L’Italia ha smesso di insegnare calcio”, ha detto Zdenek Zeman in un’intervista rilasciata al “Corriere dello sport”. A distanza di anni, capitalizzando il buon nome creatosi nel tempo, avendo una parte della stampa a favore, Zeman continua a pontificare. Chiacchiere molte, moltissime, spesso a sproposito, fatti pochi, davvero pochi. Basta dare uno sguardo al suo curriculum dal 1999 in poi, ovvero negli ultimi dodici anni.
Inizio con il ricordare l’amara esperienza al Fenerbahce nel 1999: esonero. A seguire, un altro esonero. A Napoli. A seguire, un sesto posto e un terzo esonero: a Salerno. Quindi, una retrocessione ad Avellino. Non era mai retrocesso in precedenza, giusto, ma forse perché non gliene avevano dato il tempo, esonerandolo. Siamo nel 2004, va al Lecce: si salva e a fine torneo non gli viene rinnovato il contratto. Subentra a Maran nel Brescia, ma non centra il traguardo dei play off. Ritorna a Lecce e viene esonerato. Infine, nel 2008 un’altra disfatta: esonero dopo tre giornate alla Stella Rossa.
Questi i risultati ottenuti da Zeman negli ultimi dodici anni. E Zeman, ora, dice che in Italia “non si insegna più calcio”. Lui cosa ha insegnato negli ultimi dodici anni?

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