Maurizio De Giovanni, scrittore napoletano autore di “Per mano mia” (Einaudi Edizioni) e tifoso del Napoli, è intervenuto ai microfoni di Marte Sport Live: “Il Napoli è una passione che ci unisce tutti. In questa città viviamo un problema di identità: noi non ci sentiamo popolo e questo è un errore gravissimo che porta a un disamore verso la città. Invece le situazioni che uniscono, come questa squadra, possono essere un viatico per uscire da questa condizione.
Se sono bloccato in mezzo al traffico e vedo nei miei concittadini dei nemici, sarò propenso a buttarmi nella corsia preferenziale. E’ solo un esempio, ma rende l’idea dei meccanismi che generano l’inciviltà che minaccia di distruggerci: per questo credo molto nel calcio come mezzo di identificazione dei popoli.
Cannavaro è un grande capitano; negli anni è cresciuto a vista d’occhio. La difesa del Napoli, al di là di rari errori, sta dispuntando un grandissimo campionato. Lui è l’emblema di questa squadra. Prandelli non lo convoca? Pazienza: farà a meno di ulteriori fatiche. In nazionale ci sono difensori molto più scarsi e “bruttini” del nostro capitano.
Prossimi impegni? Abbiamo sei partite di cui quattro in casa. Mi auguro che l’iniezione di autostima della partita di martedì possa dare ai ragazzi la spinta giusta per ottenere il massimo. Credo che sia più facile battere la Juventus al San Paolo che l’Atalanta a Bergamo. Il Napoli deve recuperare i punti che ha perso in campionato. Il trittico di match che ci aspetta potrà essere significativo in prospettiva futura.”
