/ Mazzarri: “Il gruppo è unito e ci crede ancora. Con l’Atalanta spero che il pubblico ci aiuti”

Mazzarri: “Il gruppo è unito e ci crede ancora. Con l’Atalanta spero che il pubblico ci aiuti”

 

Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida con l’Atalanta: “L’unità del gruppo è certificata da come lottano in campo. Io guardo le prestazioni e sono soddisfatto di come abbiamo giocato all’Olimpico. I giocatori erano affranti come me e domani cercheremo di fare una grande partita consapevoli che nella vita non sempre può andare bene. Gli episodi sono stati negativi: il gol di Mauri è stato un capolavoro, l’arbitro ha commesso errori clamorosi che hanno visto tutti e anche per questi motivi la partita è andata così. Ci sono troppi detrattori e quando ho visto che alcuni sorridevano nella sala stampa dell’Olimpico dopo la sconfitta con la Lazio, ho capito che la pressione è enorme. Ho visto anche un grande Napoli e siamo come sempre carichi e vogliosi di affrontare l’Atalanta. All’Olimpico ho rivisto la mia squadra dopo la gara con la Juventus in cui effettivamente avevamo avuto un atteggiamento diverso. Poi ci può stare che in un’annata così intensa, ci manca un pizzico di esperienza. Siamo al vertice da due anni e mezzo, nonostante tutto questo, stiamo facendo un grande campionato in un momento di difficoltà di risultati. Rientra nella logica di quello che si era detto quest’estate. Non si può valutare solo il campionato quando conviene, bisogna valutare le tre competizioni. Sono tranquillo che stiamo facendo benissimo, abbiamo sette finali più l’epilogo di Coppa Italia. Un gruppo così è difficile da ritrovare. Spero di fare l’allenatore qualche altro anno e non so se lo ritroverò ancora. Ho un contratto fino al 2013 e intendo rispettarlo. Io non ho mai parlato di terzo posto. Chi ha fissato un obiettivo così? Io no. Chi fa le previsioni campate in aria non è serio. Cercheremo di vincere ogni partita. Così farò finché allenerò. Quanto ha inciso la serata di Londra? Non lo posso sapere con certezza, a volte nel calcio scattano meccanismi che non si considerano. Di sicuro, io sapevo quest’estate quanto avrebbe inciso la Champions League e soprattutto un girone come il nostro. Alla fine in un’annata tutto torna. La semifinale d’andata con il Siena ci ha fatto spendere molte energie, stesso discorso al ritorno perché dovevamo vincere. Qui l’asticella si alza sempre senza un motivo apparente. Bisognava passare per forza, eravamo favoriti e non potevamo sbagliare. I nostri giocatori non erano pronti per certi obiettivi e si stanno abituando, al di là dell’età anagrafica. I nostri campioni, invece, sono ancora giovani e stanno completando il processo di crescita. Qualcuno non vuol riconoscere questa realtà se si dice che l’arbitro non ha sbagliato niente all’Olimpico. Possibile che ci sia stato un contraccolpo della Champions: questo gruppo sente le sconfitte, c’è una sinergia particolare con il pubblico. Noi diamo tutto, la mia squadra è orgogliosa: è depressa quando perde come è successo contro la Lazio. La sfida con il Chievo è stata la partita spartiacque, da lì ripartimmo. Il nostro pubblico ci diede una mano, vorrei che questo atteggiamento si ripetesse domani con l’Atalanta. Per noi sarà difficile, non esistono partite scontate. Tutti insieme dobbiamo aiutare questi ragazzi fino al 96′ per superare un periodo dove ci va tutto storto. Ora cantano gli altri O’ surdato ‘nnammurato perché l’hanno sentito troppe volte e l’hanno imparato, questo deve essere un altro stimolo. I problemi difensivi? Immaginavo ci potesse essere un calo rispetto alla scorsa stagione, dove c’era grande adrenalina e un’attenzione massima. Questo è vero, ci è successo tante volte: magari ci accorgiamo che siamo più bravi nell’impostazione della manovra e poi magari sottovalutiamo le insidie. Se si va a ripercorrere alcune partite, si capisce che è un’annata in cui non gira niente bene. In due gare contro la Lazio, abbiamo disputato una partita stupenda all’andata, Marchetti fece il fenomeno. Avevamo fatto gol alla fine che ci è stato annullato da una svista arbitrale, gli stessi errori si sono ripetuti al ritorno e abbiamo perso altri punti. Anche con il Cesena è andata così, l’unica partita dove abbiamo raccolto di più per gli errori arbitrali è stato a Parma. Ma il computo è negativo. Tutto va considerato. In un’annata così resta la crescita evidentissima e il gioco, questo è il patrimonio vero. Naturalmente siamo attenti agli errori commessi per evitarli. Il rigore commesso da Britos è stata una leggerezza, bastava accompagnare Rocchi che non avrebbe mai segnato. C’era rabbia e a volte sbagliamo. Giocheremo nel solito modo, questa squadra ha un solo difetto, non sappiamo fare calcoli. Quando abbiamo provato a cambiare atteggiamento, le partite non sono andate bene. Non rientra nella nostra mentalità aspettare l’avversario. In fase passiva cercheremo di non farli giocare, poi faremo le nostre azioni d’attacco. Solo con la Juve non ci siamo riusciti, probabilmente per merito dell’avversario tant’è vero che è prima in classifica. L’attenuante della finale? Non lo so, potrebbe pure essere. Magari non siamo abituati a questi pensieri. Ora c’è l’imperativo di arrivare terzi, le pretese sono tante. Finora la vera settimana tipo non c’è stata mai, non c’è ancora quella continuità per valutare il recupero. Il lavoro di Pondrelli non è mai stato completo. Abbiamo perso anche l’abitudine di un certo tipo di lavoro. Ritroveremo lo smalto”.

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