Il Napoli esce dalla Coppa Italia sconfitto ai rigori, ma vincitore morale del match e rafforzato nella convinzione di essere un’ottima squadra che non solo ha tenuto testa all’Inter, ma per ampi tratti dell’incontro ha messo sotto i campioni d’Italia, campioni d’Europa e campioni del mondo. Li ha messi sotto giocando senza remore, volendo riscattare il risultato di San Siro in campionato, dimostrando la bontà del progetto-Napoli.
Il Napoli esce dalla Coppa Italia non solo per colpa di Lavezzi che ha fallito uno dei calci di rigore, ma anche (o soprattutto) per colpa dell’arbitro che è stato fiscalissimo nel redarguire Mazzarri e nelle ammonizioni di Cannavaro e Cavani, ma ha sorvolato su altri episodi che hanno favorito l’Inter. E, si sa, nel calcio di oggi gli episodi sono sempre più determinanti ai fini del risultato e, nel caso, della qualificazione alla semifinale contro la vincente di Juventus-Roma. Tra l’altro, ai rigori non si sarebbe arrivati se Valeri avesse diretto l’incontro in modo diverso e non a senso unico. Lui sa bene che, sul fuorigioco, nel dubbio si concede il gol. Lui non l’ha fatto. Dimostrando di essere un ottimo inter… nazionale. Per non parlare di tanti altri errori della terna arbitrale quasi tutti ai danni del Napoli.
Non è la prima volta in questa stagione (e temo seriamente che non sarà neanche l’ultima) che gli arbitri condizionano i risultati del Napoli, per meglio dire li determinano. In almeno altre otto occasioni (mi riferisco al campionato) la formazione di Mazzarri è stata danneggiata. Il popolo di Facebook, ieri sera a fine match, è insorto dopo aver visto in tv Napoli-Inter (maggiore diffusione in quanto la gara è stata trasmessa dalla Rai). Migliaia e migliaia, anche non tifosi del Napoli, hanno parlato di scandalo, hanno lanciato offese contro un sistema del quale non se ne può più. “E pensare che qualcuno continua a parlare di Luciano Moggi…”, una delle amare considerazioni degli sportivi.
Il Napoli, però, non deve abbattersi. Deve ricaricare le batterie, fisicamente parlando, ma non deve demoralizzarsi per la sconfitta ai rigori. Capisco la rabbia e la condivido, ma Mazzarri ed i suoi devono essere orgogliosi di quanto hanno fatto, di quanto hanno provato, di come si sono comportati, di come hanno creato serissimi grattacapi all’Inter (a tratti ridicolizzata e spesso sulle gambe) e all’arbitro. Il Napoli è uscito dal campo tra gli applausi e i consensi anche di coloro che generalmente sono caustici contro gli azzurri. Il Napoli ha giocato da Napoli, come piace a Mazzarri ed ai tifosi, il Napoli ha messo sotto l’Inter per quasi tutto l’incontro a dimostrazione della qualità del lavoro di Mazzarri che sta sublimando l’organico messogli a disposizione. E’ vero, De Sanctis è stato eccezionale, fantastico sulla conclusione di Cambiasso, ma è stato il Napoli a creare più occasioni da rete un po’ fallite per sfortuna, per un pizzico di precipitazione, un po’ per merito di Castellazzi (soprattutto sul tiro di Lavezzi).
Il Napoli deve ripartire dimenticando il rigore sbagliato da Lavezzi (capitò anche a Maradona e a Bagni a Tolosa in coppa Uefa!), deve ripartire archiviando l’eliminazione dalla coppa Italia, deve ripartire ricordandosi del suo meritatissimo secondo posto, dell’applauso della gente del San Paolo, di come ha fatto soffrire l’Inter che sulla carta, per organico e per titoli è nettamente più forte.
Il Napoli vada in campo contro la Sampdoria senza cali di tensione, ma solo orgoglioso di quanto ha saputo fare. Nel calcio come nella vita capita di essere più deboli della sfortuna. E spesso la sfortuna, nel calcio, è sinonimo di arbitraggi.