/ Raio: “In tanti oggi vedono quello che De Laurentiis ha denunciato 5 anni fa”

Raio: “In tanti oggi vedono quello che De Laurentiis ha denunciato 5 anni fa”

 

Napoli – Oggi, tanti personaggi dicono le stesse cose che De Laurentiis affermava cinque anni fa sul vecchiume del mondo del calcio. Il presidente del Napoli è una new entry eppure da sempre sostiene che il calcio è vecchio di cento anni. Ha sempre parlato di tecnologia e di ammodernarlo, e ho sentito molti che dicevano che farneticava, che filosofeggiava. Invece era già avanti di cinque anni e nessuno lo aveva capito. Ci sono tanti vecchi nel calcio che non vogliono più ascoltare. La verità è che De Laurentiis viaggiava cinque anni davanti agli altri, oggi c’è tanta gente che si sta accorgendo di quello che lui diceva cinque anni fa. Ricordiamo che il presidente del Napoli faceva riferimento al modello degli States. Alcuni quotidiani parlano di arbitri al massacro, della credibilità del calcio che va recuperata per i tifosi, altri hanno fatto riferimento alle innovazioni tecnologiche nel rugby, nel basket e nel tennis. Perché il calcio non deve adeguarsi? Si dice sì al pallone tecnologico e supercontestato e no alla moviola, che sarebbe d’aiuto agli arbitri. In questo senso, ripeto, De Laurentiis è stato tra i primi a dirlo. Lui è su un altro fuso orario, viaggia cinque anni davanti agli altri e molti solo ora se ne stanno accorgendo, visto che personaggi come Ferguson e Beckenbauer dicono le stesse cose che il presidente del Napoli sostiene da cinque anni. Già quando De Laurentiis era presidente in serie C parlava di svecchiare il calcio, era proiettato nel futuro. Non dimentichiamo che Macalli, presidente della Lega Pro, lo invitò a partecipare alle assemblee per cercare di perfezionare l’allora Lega di C. Ora stanno scoprendo che il calcio è falsato dalle decisioni degli arbitri che non possono beneficiare della tecnologia. Non dimentichiamo che quest’anno molte decisioni hanno inciso negativamente anche sul campionato del Napoli.
Di certo il Mondiale per l’Italia è finito in modo pessimo: dopo la disfatta dell’Italia di Lippi e l’uscita dell’Inghilterra di Capello, Rosetti rientrerà in Italia con un marchio infamante e con lui anche Ayroldi”.

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