“Sono napoletano e proprio per questo dico che il Napoli non potrà mai vincere come tanti anni fa: l’ambiente è provinciale, c’è vittimismo. Hanno preso la cessione di Quagliarella come un affronto personale. Non capiscono che i giocatori vanno e vengono. La squadra e la maglia restano. I tifosi giocavano contro il Liverpool con la playstation e oggi che lo affrontano davvero piangono perché Quagliarella è andato via. Che tristezza…”.
E’ questa la lettera di un tifoso che si firma Paco, indirizzata al direttore Alessandro Vocalelli e pubblicata oggi dal Corriere dello Sport.
La lettera, anche non condividendone l’assoluto pessimismo di Paco, racchiude alcune verità. Ed è una lettera che deve far riflettere i disfattisti (alcuni di mestiere). E soprattutto prima di piangere, di disperarsi, di contestare per una partenza, per una cessione occorre informarsi, chiedere il perché, comprendere le cause e le situazioni. A volte una cessione, come nel caso di Ibrahimovic passato dal Barcellona al Milan, può rappresentare un… acquisto oppure un bene per chi se ne va e per coloro che rimangono.
I presidenti, i dirigenti, gli allenatori, i calciatori passano, il Napoli resta con l’affetto unico dei suoi tifosi. Quindi, forza e coraggio. Mai abbattersi, soprattutto se siamo all’inizio (più che promettente) di una nuova stagione. Una stagione che rivede gli azzurri impegnati in Europa e li vede, tranne nel secondo tempo a Firenze, anche praticare un bel gioco andando più volte alla conclusione. E i meriti di Mazzarri vanno sottolineati.