Si potrebbe obiettare: se gli annullano il secondo gol, in nettissimo fuorigioco, ora, dopo Milan-Real Madrid, non staremmo a parlare del miracolo-Inzaghi. Vero, ma sino ad un certo punto. Perché Pippo ha trascorso una vita giocando al limite della linea di fuorigioco, talvolta sfruttando questa posizione a suo vantaggio, talvolta pagando dazio perché non è facile farla franca sistematicamente. Ma al di là dei due gol, gli aspetti che voglio sottolineare parlando di Pippo Inzaghi sono altri: la sua professionalità, il suo amore per il lavoro che svolge. Nonostante gli anni, 37, Inzaghi continua a fare sacrifici per tenersi in forma, per andare in campo e tener fronte ad avversari molto, molto più giovani; per continuare a divertirsi con il lavoro che lui ama perdutamente. Nonostante gli anni, 37, dimostra di valere di più di tanti costosissimi investimenti: quando è chiamato in campo riesce a rendersi spesso utile meglio di calciatori come Ibrahimovic, Ronaldinho, Pato, Robinho… “Spesso gli italiani sono bistrattati”, ha detto Pippo a fine gara con il volto scuro per il pareggio e per la mancanza di considerazione nei suoi riguardi (“Ora tutti sono pronti a salire sul carro”). Come si fa a dargli torto? E pensare che tanti anni fa l’ingegnere Ferlaino riuscì ad acquistarlo per il Napoli, l’affare sfumò forse anche per una frase di Boskov: “Ho già Imbriani…”.