Sognare è bello, soprattutto quando si sogna di vincere uno scudetto, di centrare uno dei posti importantissimi per la Champions League. Quindi, nessuno può vietare ai tifosi, ai veri tifosi di sognare il massimo, il meglio. Un aspetto, però, va sempre sottolineato e ricordato. Il Napoli, nonostante il rendimento altalenante di alcune big, è comunque una società che ha un parco-calciatori nettamente inferiore a quattro-cinque rivali, il Napoli non ha una formazione esperta nel lottare per il primo posto come superpotenze abituate a stare ai vertici senza soffrire di capogiri. Il Napoli, partito con obiettivi diversi dalla vincita dello scudetto ed etichettato in avvio da molti come una una squadra “monca, poco omogenea e poco competitiva”, sta facendo il massimo, sta rendendo al di là delle più rosee previsioni. Al Napoli bisogna chiedere di continuare ad impegnarsi al massimo, di cercare di sfruttare le defaillances delle avversarie, di dare tutto in campo e fuori del campo, di onorare sempre la maglia, ma di certo non si può pretendere che vinca lo scudetto. Non è un obbligo per l’Inter, campione del mondo, non può esserlo per il Napoli. Chi alza l’asticella del traguardo del Napoli (a volte, sono gli stessi che ne criticavano l’organico) deve sapere che Mazzarri e gli azzurri faranno di tutto per arrivare il più in alto possibile, ma deve anche sapere che sarebbe da folli parlare di fallimento della stagione se dovessero arrivare terzi o quarti.
Indicativo il fondo di Alberto Cerruti su La Gazzetta dello Sport di oggi. L’ultimo capoverso è stato dedicato al Napoli e alle sue aspirazioni: “… il Milan ha permesso anche al Napoli di rifarsi sotto”, “… ma ricordando le precedenti occasioni fallite dal Napoli, bocciato agli esami di maturità di fronte al Milan, all’Inter e infine al Chievo…”. Giusto, condivisibilissimo il pensiero di Cerruti che ritiene il Napoli non all’altezza di squadroni come Milan e Inter, mi piace però ricordare che il Milan vinse al San Paolo solo grazie alla colpevole direzione di Rizzoli, ad alcune sue decisioni che penalizzarono e “bocciarono” il Napoli. E’ bene non dimenticarlo. Se l’incontro fosse terminato in parità oggi avremmo il Milan con due punti in meno e il Napoli con uno in più. E Napoli e Milan sarebbero insieme in testa. Chi l’ha dimenticato vada a rivedersi il match…