/ Mazzarri: "Domani è la prova del fuoco. Cavani parte in panchina"

Mazzarri: "Domani è la prova del fuoco. Cavani parte in panchina"


 
Castelvolturno – Walter Mazzarri parla ai microfoni di Marte Sport Live, alla vigilia della sfida con l’Elfsborg. E’ la prima partita che conta: “Lo spirito sarà quello di giocarcela nel migliore dei modi per ottenere un risultato positivo. E’ sempre stato il nostro modo di pensare”. L’andata al San Paolo può essere decisiva, il tecnico azzurro – però – guarda alla doppia sfida: “Sono partite che durano 180 minuti. I gol in trasferta valgono doppio, quindi l’approccio sarà completamente diverso rispetto al campionato”. La preparazione è stata positiva: “Abbiamo avuto una settimana tipo con il giusto approccio mentale che i giocatori dovranno avere con la gara stessa”. L’Elfsborg è più avanti nella preparazione: “Questa è la vera incognita, la stessa che avrà anche il Palermo. Una volta si parlava del calcio d’agosto che era preparatorio all’inizio della vera stagione. Ora è diverso, gli svedesi hanno 18 partite nelle gambe. E poi giocano anche abbastanza bene, non dobbiamo farli attaccare, altrimenti ci mettono in difficoltà. E’ un’insidia affrontare una partita così senza impegni veri nelle gambe. Abbiamo disputato qualche amichevole, ma domani sarà diverso. Mi auguro che siamo preparati sotto tutti i punti di vista. Non credo che ci mancherà la corsa, voglio capire la brillantezza e se loro ci saranno superiori fisicamente, dobbiamo ovviare con delle accortezze tattiche. Ho lavorato tanto in settimana, dobbiamo essere bravi a ragionare anche con un bel palleggio. Dobbiamo gestire bene certe situazioni. Sarà importante fare il salto di qualità e bisogna dimostrarlo in campo”. Solo qualche dubbio di formazione: “Deciderò poche ore prima della partita. Sugli esterni, Maggio, Dossena e Zuniga sono tre titolari che si giocherano il posto in base alla partita”. Domani saranno tutti importanti. L’Europa League è un palcoscenico nuovo: “Abbiamo lavorato sulla carta. Adesso verifichiamo la pratica, molti domani sono al debutto in questa competizione ed è una vera e propria prova del fuoco”. Inutile parlare di pronostico scontato: “Non sono assolutamente d’accordo. A Folgaria, ho fatto vedere al gruppo un solo video, Spagna-Svizzera. I campioni del Mondo che perdono contro una formazione più debole. Il blasone non conta nulla, non basta chiamarsi Italia per vincere un Mondiale. Le squadre svedesi hanno qualità conquistando dei risultati a sorpresa. Non ci sono più partita facili a livello europeo e poi stanno già giocando il campionato e sono rodati negli schemi. La partita è davvero insidiosa. Se crediamo di avercela già fatta, rischiamo l’eliminazione”. Grande concentrazione, insomma: “Voglio un clima di collaborazione totale anche sugli spalti. Non sono per niente tranquillo”. Il Napoli non cambia modulo: “E’ una delle poche sicurezze che abbiamo e non capisco perché dovremmo modificare qualcosa. Gioca chi mi dà più affidamento”. Cavani potrebbe partire dalla panchina: “In questo caso, qualsiasi allenatore al mondo, farebbe la scelta di non farlo giocare. Non voglio mandarlo allo sbaraglio, ma non sa quasi niente di cosa fa la squadra. Sto accelerando i tempi per fargli capire determinati meccanismi. Sono convinto che se giocherà in corso d’opera, potrà già dare un suo contributo. Se ci sarà bisogno, lo chiamerò in causa. Conosce pochissimo di noi. Devo anche tutelarlo e poi questa non è un’amichevole, dobbiamo passare il turno. Non posso fare esperimenti. Domani tocca agli artefici della cavalcata dell’anno scorso, quelli che hanno chiuso al sesto posto”. Mazzarri è bello carico: “Da due giorni, mi auguro di trasmetterla ai miei giocatori. Il calcio è anche fatto di episodi e c’è bisogno di un pizzico di fortuna per segnare e concretizzare le nostre occasioni. I miei timori? La seconda partita mi dà una relativa tranquillità, c’è sempre una prova d’appello. Certo, chi ben comincia, è a metà dell’opera”. Sui pronostici del campionato, Mazzarri non si sbilancia: “Non posso fare un raffronto con lo scorso anno, avevamo una sola competizione anche perché abbandonammo quasi subito la Coppa Italia. Avevo altre priorità, dovevo raddrizzare la squadra. Stavolta è diverso, l’esperienza europea sarà una crescita per tutti noi, ma dobbiamo cercare di non perdere punti in campionato. Non so dire dove arriveremo. Anche la Coppa Italia mi interessa, quindi penseremo una partita alla volta. Dobbiamo ragionare così e cercare il massimo risultato”. Il mercato sta per finire: “Non vedo l’ora che finisca. Voglio concentrarmi e lavorare con il gruppo al completo. Finora non l’ho mai avuto. Non parlo di trattative. Le cessioni? Io non mando via nessuno. Chi si sente penalizzato dalle mie scelte, può decidere di andare via. Rinaudo? Lui merita rispetto, l’anno scorso ha giocato più Cannavaro e se qualcuno preferisce scegliere maggiore continuità in una squadra con meno ambizioni, questa cosa va anche accettata. Per ora siamo sei, se dovessimo diventare cinque, avremmo il tempo di trovare una soluzione, in base sempre al risultato della doppia sfida con l’Elfsborg. Denis? E’ stata la prima alternativa importante l’anno scorso, è andato via lui ed è arrivato Cavani. Hoffer? Mi auguro che faccia una grande stagione e poi ritorni più forte. Il centrocampista? Il discorso è generale, se arriva uno migliore dei nostri, siamo contenti. Meglio che ne venga uno solo, ma buono. Inutile comprare tanto per fare. Se va via un centrocampista che ha sempre giocato l’anno scorso, deve arrivare un tassello migliore e non è certo facile. Bisogna avere anche la possibilità di prenderlo”.

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