/ L’austerity di Inter e Milan e la politica del Napoli

L’austerity di Inter e Milan e la politica del Napoli

Ieri ho scritto dell’impegno di Moratti nella riduzione del tetto ingaggi dell’Inter (31 milioni in meno come riportato da La Gazzetta dello Sport) ) e di come il Milan stia guardando con occhio attentissimo al proprio bilancio.
Uno sguardo ai quotidiani di stamane e nascono spontanee altre osservazioni, altre riflessioni.
Questo il titolo de La Gazzetta dello Sport in prima pagina: “Assalto a Ibra. Ancelotti lo vuole al Psg. Trentaquattro milioni più sei di bonus al Milan e un triennale da 9 a stagione a Zlatan: ecco l’offertona. Società e giocatore ci pensano…”. E Paolo Condò commenta: un sacrificio per investire.
Tutto giusto quanto riportato dall’autorevole quotidiano. Una riflessione però va fatta in chiave-Napoli: qualcuno critica De Laurentiis perché sta per cedere Lavezzi. Il patron del Napoli è costretto a darlo via in quanto esiste una precisa e inconfutabile clausola rescissoria. In presenza di un’offerta, DeLa non può fare diversamente che accettarla. Invece, quella del Milan per Ibra sarebbe una scelta. Una scelta, giusta o meno che sia, ma sempre una scelta. A dimostrazione che anche Milan e Inter tengono d’occhio i bilanci. Non a caso, sempre stamane, a pagina 3 de La Gazzetta leggiamo un altro significativo titolo: Galliani taglia “Altri ingaggi da spalmare”. Il monte-ingaggi va ridotto ancora. Nel mirino i big: a partire da Robinho. “La politica di austerità è diventata la missione primaria”, scrive Marco Pasotto.
Tutto emblematico, ma non per tutti. A Napoli, infatti, si fanno i conti nelle tasche altrui e si suggerisce di comprare questo o quel calciatore senza badare al momento di crisi mondiale che investe anche il calcio (l’Italia è tra i Paesi più in difficoltà) e di far lievitare i singoli ingaggi per essere più competitivi. Gli investimenti ci saranno, ma sempre tenendo come principio il fair play. Conti in ordine e tetti di ingaggio rimangono priorità societarie, come giustamente scrive il Corriere dello Sport.
…..
Cambiando argomento, leggo le critiche rivolte a Lavezzi dal quotidiano Le Parisien in cui si parla di ipotetici contatti con la camorra e della pistola che il Pocho ha tatuato sul corpo. I cronisti transalpini non sono nuovi a critiche gratuite e ad episodi del genere. Un inviato francese, nel giorno della presentazione di Maradona in una delle palestre del San Paolo nel 1984, fece una domanda se non altro improvvida a Ferlaino: è vero che avete acquistato Maradona con i soldi della camorra? Alla volgare quanto gratuita provocazione, Ferlaino reagì in modo fermo facendo allontanare dalla sala quel giornalista.

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